La recensione del film Giraffada

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GIRAFFADA - RECENSIONE

Giraffada recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Giraffada recensione] - Ziad (Ahmed Bayatra), è un bambino di dieci anni, palestinese, vive al confine con la West bank, vicino al muro che separa i palestinesi dai coloni israeliani. Quasi ignaro dell'assurdo destino che lo costringe a vivere in perenne conflitto di guerra, Ziad ha due giraffe per amici, Rita e Brownie. Yacine (Saleh Bakri), padre di Ziad è veterinario e cura gli animali di uno zoo, dove vivono Rita e Browie. Gli scontri di guerriglia sono molto frequenti nella zona del muro. Durante la festa per il compleanno del direttore dello zoo dove lavora Yacine, vi sono ulteriori scontri ed esplosioni, Brownie si spaventa, perde l'equilibrio e cadendo batte la testa contro un muro e muore. Ziad rimane colpito dalla perdita di Browie, ma è Rita che accusa il colpo in modo inconsolabile, lasciandosi lentamente morire, smettendo di mangiare, anche se è incinta. Yacine, Ziad e Laura (Laure De Clermont), una fotoreporter che è diventata amica di Yacine, decidono che è urgente aiutare Rita trovandole un nuovo compagno. Il progetto riesce grazie all'aiuto di Yohav Alon (Roschdy Zem) veterinario di Haifa che lavora in uno zoo dove vi sono dodici giraffe e li aiuta a rapirne una. Da un soggetto di Rani Massalha, che per la prima volta ha curato anche la regia di un lungometraggio, "Giraffada" è una metafora molto bella sulla vita di due popoli, palestinesi ed israeliani, relegati in un destino di conflitto perenne, che allontana sempre più una saggia possibilità di pace. Rani Massalha ispirandosi ad un fatto realmente accaduto nel giardino zoologico di Qalqilya in Cisgiordania nel 2002, racconta l'animale in trappola, la giraffa, che soccombe per lo spavento durante un bombardamento. Racconta anche i sentimenti di un bambino, Ziad, prigioniero egli stesso in una terra con limitazioni di confine e che come la giraffa potrebbe fare la stessa fine. L'animale dal collo lungo, la giraffa Romeo, fiero e disinvolto, marcia davanti a Ziad, Yacine e Laura, sfida i militari israeliani, varca il posto di blocco e raggiunge Rita, la giraffa triste che sta per diventare mamma. Alla fine, "Giraffada" riesce a stupire, intrattenendo con sapiente originale favolistica delicatezza chi, guardando questo film dai toni pacati, sa che in quella terra il conflitto è senza via d'uscita. La fotografia di Manuel Teran regala l'immensità della terra palestinese, la città dalle bianche case, illuminata di notte, raccolta tutta sotto una meravigliosa luce lunare. "Giraffada" è un film senza grandi pretese, ma con un messaggio importante sull'amore, sulla vita, sulla lotta per la sopravvivenza, sul credere in valori universali, e, con modestia, ci riesce alla perfezione. (La recensione del film "Giraffada" è di Rosalinda Gaudiano)
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