La recensione del film Giovani ribelli

GIOVANI RIBELLI - RECENSIONE

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di Ylenia Pettinelli

[Giovani ribelli recensione] - Ginsberg, Kerouac, Burroughs. In due parole: beat generation, ossia quel movimento di rottura che sarà ferita e rinascita – ed anche decadenza – della cultura americana. Salta la metrica come saltano le convenzioni e le regole. Il film in questione, Giovani ribelli – kill your darlings, parla dell'incontro tra Ginsberg, Carr, Kammerer, Burroughs e Kerouac, di come ambirono a sfidare i protocolli letterari e non solo, in un loop di notti brave e poetiche, tra alcool e droghe, nonché dei risvolti dell'omicidio di David Kammerer. La beat generation si accompagna un pensiero di frattura rispetto alla società dell'epoca che non è stato ben contestualizzato, poiché non pare raccontato da dentro ma a posteriori, come da un uomo del nuovo millennio che si volta a guardare indietro, e ruota sovente intorno al trinomio alcol – droghe – sessualità disinibita. Parte importante della pellicola è l'innamoramento di Ginsberg per Carr, reso in modo delicato e autentico, senza declinazioni eccentriche o diverse rispetto a una storia d'amore eterosessuale. In quest'ottica, non impressionano le scene di sesso spinte girate da Daniel Radcliffe. Si tratta solo di amore. Disturba, invece, vedere che tutto fosse ricondotto alla dialettica amore – gelosie – ripicche. La descrizione di un inizio infimo per un movimento così grande e importante, che sicuramente, come tutti i fenomeni, è nato dal profondo di animi particolari e ben predisposti a captare la stanchezza di un certo tipo di pensiero, pronti a dargli il colpo di grazia a suon d'inchiostro, delude. Ci si aspettava un film a tinte ben più forti e consistenti, più viscerale, visto il paragone con L'attimo fuggente. Nei panni di Allen Ginsberg l'attore inglese Daniel Radclife. Una buona prova, ma ancora ce ne vorrà prima di far dimenticare Harry Potter. Buona la regia, sebbene alcune scene comprendessero molto raccontando poco. John Krokidas – al suo debutto cinematografico – ha comunque tutte le carte in regola per fare meglio. (La recensione del film "Giovani ribelli" è di Ylenia Pettinelli)
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