[
Genius recensione] - Il nome di Max Perkins potrebbe dire poco o niente ai più, ma è colui che ha scoperto Francis Scott Fitzgerald e Ernest Hemingway. Editore di punta della Scribner's Son, agli inizi degli anni Venti si imbatte in un altro genio della letteratura: Thomas Wolfe. Perkins, che è stato l'unico a credere nel suo talento, intraprende una collaborazione lavorativa che ben presto sconfina in un'amicizia vera e profonda.
Michael Grandage, regista teatrale di successo e qui al suo primo lungometraggio, con Genius decide di portare sul grande schermo la magia che si cela dietro il mondo letterario. Basato sulla biografia Max Perkins Editor of Genius, il film si discosta dal classico biopic, indagando il rapporto che si viene a creare tra l'editore e lo scrittore, e in questo caso tra due figure apparentemente opposte, agli antipodi, ma dal cui legame sono scaturiti alcuni dei romanzi più preziosi della letteratura del novecento. Perkins è puritano, altruista, mentre Wolfe non potrebbe essere più eccentrico ed egoista di così, ma il sodalizio funziona a tal punto da risultare indissolubile ed esclusivo, a discapito anche degli affetti familiari. Ma è proprio questo incontro/scontro che, il più delle volte, porta alla versione definitiva dei romanzi che sono entrati di diritto nella storia, perché la pubblicazione di un libro è sempre il frutto del lavoro estenuante di chi ha il talento per le parole e di chi deve fare in modo che arrivino dritte al cuore del lettore. A rendere questi due personaggi ancora più interessanti sono state le interpretazioni impeccabili di Colin Firth e Jude Law, quest'ultimo sempre più un attore a tutto tondo. Perché il suo Wolfe è uno scrittore fuori dagli schemi, che deve convivere con l'esuberanza di chi sa cosa vuole e a cui troppo presto viene attribuito il titolo di genio. Anche perché mantenerlo è tutta un'altra storia, soprattutto se la "follia" è lì in agguato. Affiancato anche da una ritrovata Nicole Kidman, il film fa affidamento su un cast che restituisce intensità, ironia e commozione ad una storia che meritava di essere raccontata, proprio perché l'editoria, questa editoria, è un universo bellissimo e talvolta sconosciuto in cui è facile perdersi, regnato da parole, frasi e geni, e scandito da immancabili note jazz.
(La recensione del film "
Genius" è di
Martina Farci)
- Vai all'
archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "
Genius":