di R. Di Paolo
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Genitori quasi perfetti recensione] - Simona Riva (Anna Foglietta) è una single milanese, mamma di Filippo che sta per compiere 8 anni. Cosa può esserci di più semplice e felice di una festa di compleanno per bambini?
Simona in una mattinata frenetica riesce ad organizzare ogni dettaglio e nel pomeriggio è tutto pronto per l'arrivo dei piccoli invitati e dei loro genitori.
Ambientato unicamente in casa del festeggiato, ci troviamo davanti a diversi orizzonti genitoriali in un crescendo che non andrà a fermarsi se non nel finale.
Ci troviamo davanti ad un film che è un mix di generi, dalla commedia al momento musical, con un ritmo che non smette mai di accelerare, un'atmosfera che non fa altro che tendersi.
Ed è proprio perché così sfaccettata è la vita di qualsiasi genitore, dall'estetista che vive in periferia, al padre preso solo dal lavoro sull'orlo di un divorzio ai genitori che con le loro idee credono di essere il manuale vivente del genitore perfetto.
Ed è proprio la loro presunzione che diventa la benzina pronta ad accendere il fuoco di ogni discussione su cosa sia giusto o sbagliato sull'educazione dei figli. Ma c'è davvero un manuale non scritto? Dei comportamenti precisi per crescere figli perfetti?
La risposta è ovviamente negativa, soprattutto davanti a dei soggetti così variegati come quelli che ci troviamo davanti.
La scrittura del film è infatti minuziosa e precisa, disegna e muove alla perfezione le pedine che ha scelto di portare sullo schermo, sette genitori che si scontrano e incontrano su discorsi di ogni tipologia caricaturizzando la categoria che rappresentano.
La regia femminile e materna di Laura Chiassone è volutamente volubile e sempre pronta a cambiare registro in base alla discussione davanti alla quale ci troviamo; accompagna i suoi personaggi per far risaltare ogni dettaglio, dal più negativo al più positivo.
La musica poi è uno degli aspetti che più colpisce, diventa con il tempo un vero e proprio protagonista della storia: non si può uscire dalla sala senza cantare per tutto il giorno "Kobra" di Donatella Rettore.
Proprio come un cobra ci muoviamo allora tra allattamento al seno e latte artificiale, dieta vegana e zuccheri, genitori single e coppie perfettamente collaborative, papà che restano a casa e mamme che lavorano, omosessualità e accettazione.
Una commedia che non si limita a far ridere ma ci porta a riflettere su molti aspetti dell'essere genitori: troppe volte la società sembra imporre dei comportamenti e un manuale che ogni madre e padre dovrebbero seguire.
L'ansia della perfezione perseguita e spesso fa vivere l'esperienza genitoriale senza la naturalezza che il ruolo impone: basterebbe lasciar andare un po' le redini e fidarsi davvero dell'amore che i figli portano nelle nostre vite senza aver paura di sentirci stanchi o frustrati… d'altronde si sa, la perfezione non esiste e di certo non esistono genitori (quasi) perfetti.
(La recensione del film "
Genitori quasi perfetti" è di
Rachele Di Paolo)
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