La recensione del film Focus

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FOCUS - RECENSIONE

Focus recensione
Recensione

di Mirko Nottoli
[Focus recensione] - Quanti ne abbiamo visti di film così? Venti? Cinquanta? Centomila? Un truffatore che truffa, che inganna, che frega il prossimo, che mente sapendo di mentolo. Colpi ingegnosissimi almeno fino a quando non si analizza un po' più approfonditamente la sceneggiatura e allora si scopre che non sono ingegnosi ma pieni di buchi. Ribaltamenti continui di prospettiva, doppi e tripli giochi. Focus, niente è come sembra. Che è come dire: tutto è come sembra. Sapete cosa fa Will Smith nei lunghi periodi in cui non è sul set? Lo capiamo vedendo Focus. Va in palestra. Probabilmente insieme a Craig David. Alzi la mano chi si ricorda di Craig David. Quello che cantava 7 days. Poi i bilancieri hanno avuto la meglio. Seguiti dall'estetista. E dai capi griffati. Mentre i gorgheggi scivolavano sempre più giù nella scala delle priorità, superati anche dalla detartrasi e la passione per l'enologia. Idem per Will Smith. Il punto è che a qualsiasi latitudine, al lievitare del pettorale corrisponde una spinta uguale e contraria della performance artistica. E qui Will Smith ha dei pettorali enormi. Sarà per questo che ha la stessa indecifrabile smorfia stampata in faccia dai tempi di Alì. Per il colpo di grazia c'hanno pensato Muccino e il figlio con le treccine che rifà Ralph Macchio. Un uno due che stenderebbe un toro e infatti l'ex principe di Bel Air ne è uscito malconcio. Prima il flop di After Earth e adesso questo Focus, per il quale Will Smith è stato scritturato dopo che Ryan Goslin, Brad Pitt e perfino Ben Affleck hanno dato forfait. Che umiliazione. Fare il rincalzo di Ben Affleck. Fino a qualche anno fa Ben Affleck poteva essere l'autista di Will Smith. Invece adesso Ben Affleck fa Batman e Will Smith deve andare a San Remo con Carlo Conti. Come si dice, è una ruota che gira. Peccato perché nonostante non riusciremo mai a prendere sul serio uno che si chiami Glenn Ficarra, nonostante il gemello brutto di Jack Black, nonostante non si veda neanche una tetta di Margot Robbie, Glenn Ficarra e John Requa dimostrano di sapere come muovere la macchina da presa (l'avevano già dimostrato anche nei due film precedenti). E infatti mica si può dire che Focus sia brutto. E' solo inutile. Non si è notato che non avevamo idea di cosa scrivere? (La recensione del film "Focus" è di Mirko Nottoli)
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