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IERI OGGI E...

Trama

FINO ALL'ULTIMO RESPIRO
Fino all'ultimo respiro Recensione
Protagonista è Michel (Belmondo), un piccolo gangster che, dopo aver ucciso un poliziotto, trascorre alcuni giorni a Parigi. Qui incontra Patricia (Seberg), una giovane studentessa americana. I due stanno assieme, litigano, discutono, si amano. Michel verrà scoperto in seguito alla denuncia della ragazza, stanca di lui. Verrà poi ucciso dalla polizia.
Idea Centrale
Una coppia di amanti maledetti che rivelano la propria visione del mondo: un tipo di anarchia nervosa che scava nelle ambiguità della gioventù francese dell'epoca.
Analisi
II film-manifesto della nouvelle vague, si impose subito come un modo nuovo di fare cinema: budget ridotto, pochi giorni di lavorazione, riprese effettuate lontano dagli studi e nelle strade, in mezzo alla gente, tanto amore per il poliziesco americano ed un linguaggio visivo lontano dai moduli classici, fatto di sguardi in macchina. Il montaggio è volutamente sconnesso, fatto di movimenti frenetici dove è l'azione ad essere funzionale ai personaggi ed ai loro slanci e non viceversa. Il linguaggio è asciutto ed ironico. Il film, a tanti anni di distanza, non ha perso nulla della sua carica espressiva.
Note e curiosità
Felice connubio tra la regia di Godard (qui al suo primo lungometraggio) e la sceneggiatura di Truffaut. Remake nel 1983 del regista Jim McBride con il titolo All'ultimo respiro, interpretato da Richard Gere e Valerle Kaprisky.


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