La recensione del film Finding Happiness

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FINDING HAPPINESS - RECENSIONE

Finding Happiness recensione
Recensione

di Rosalinda Gaudiano
[Finding Happiness recensione] - La giornalista Juliet Palmer (Elisabeth Rohm), una reporter specializzata in fatti di cronaca legati alla corruzione, riceve un insolito e poco gradito incarico dal capo della rivista Profiles: dovrà visitare la comunità spirituale di Fratellanza Mondiale di Ananda Village nel nord della California che, dalla sua fondazione avvenuta cinquant' anni prima, raccoglie adepti che vogliono intraprendere percorsi spirituali perchè confusi dai problemi del mondo contemporaneo. Durante il soggiorno all'Ananda World Brotherhood Village, Juliet Palmer, non solo ha intensi colloqui con il guru della cominità spirituale, ma si relaziona con tutti coloro che hanno fatto una scelta di vita insolita. La giornalista, durante la sua carriera, ha conosciuto moltissime storie di corruzione sociale e, prima di iniziare il suo viaggio esplorativo, il pregiudizio negativo sulla comunità Ananda è spiazzante. Ma durante i colloqui, la condivisione dei momenti comunitari in quello spazio intriso di forte misticismo appagante, aiutano Juliet a conquistare una sensazione di pace interiore e, guarda caso, a giudicare positivamente il fine di tutta la comunità Ananda. Certamente l'intento di Ted Nicolaou è stato di condividere, attraverso questo documentario, l'ideale e la filosofia di vita di questa comunità. "Finding happiness" non è una ricerca avalutativa della dottrina creata da Paramhansa Yogananda, che, grazie al suo libro "Autobiografia di uno yogi", negli anni sessanta diventa una ragione di vita per J. Donald Walters (Kriyananda), che fonda in California il primo Ananda World Brotherhood Village e comincia a farsi portavoce - nonché sostenitore - della dottrina nel mondo. Anche se il regista, Ted Nicolaou, cerca abbastanza bene di informare lo spettatore su questa realtà di comunità mistica(comunità sparse in buona parte d'Europa e negli Stati Uniti) giocando molto sulla finzione cinematografica, il film-doc. alla fine risulta un chiaro messaggio propositivo di uno schema spirituale senza dubbio affascinante e coinvolgente, ma non costruito nell'ottica di un puro e semplice documentario. Allo spettatore resta più l'idea di una pubblicizzazione della vita spirituale della comunità Ananda, un invito a prendere seriamente in considerazione un nuovo modello di vita sostituendolo al proprio. (La recensione del film "Finding Happiness" è di Rosalinda Gaudiano)
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