di T. Di Pierro
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Fear Street Part Two 1978 recensione] - Il viaggio a ritroso continua. Stavolta siamo nel 1978, al campeggio Nightwing e niente potrebbe essere più nostalgico di un campo estivo in cui si aggira un maniaco assassino. Conclusasi la parte 1 con un plot twist ben elaborato, in Fear Street Parte 2: 1978, Deena e suo fratello Josh, rimasti soli in compagnia della posseduta Sam, cercano risposte dal Cindy Berman, l'unica sopravvissuta al massacro compiuto proprio nel 1978 a Nightwing. La sua testimonianza apre un nuovo (in realtà vecchio) capitolo d'orrore per Shadyside e la sua gente, aggiungendo un ulteriore tassello alla risoluzione del mistero legato a Sarah Fier. Mistero che, giustamente, rimane ancora senza soluzione, riuscendo a mantenere viva l'attenzione su di esso, ma che incomincia a essere sempre più ovvio almeno nel contenuto, nel modo di essere affrontato e narrato. Lo spettatore infatti, ormai a conoscenza degli imprevisti e delle sfide che i protagonisti hanno fronteggiato nel primo capitolo e che dovranno ancora affrontare nel resto della trilogia, si adagia sugli allori, conscio che quanto vedrà avrà il sapore di già visto. Qualche elemento di originalità traspare (come l'introduzione dell'elemento della caverna), ma non basta. Ancora una volta infatti la forza, e allo stesso tempo il difetto, di Fear Street è quello di riassumere popolari filoni del genere horror (in questo caso lo slasher) e riformularli con elementi nuovi, anche se qui di nuovo appare ben poco. Unico punto a favore, come per il film precedente, sono le prove attoriali, con la giovane Sadie Sink che spicca su tutti. Un buon capitolo di intrattenimento, non lo si nega, ma niente affatto originale e fin troppo conformista nel rappresentare dinamiche oramai consuete e rinominate per la loro finta efferatezza.
(La recensione del film "
Fear Street Part Two 1978" è di
Tommaso Di Pierro)
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