La recensione del film Faux Amis

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FAUX AMIS - RECENSIONE

Faux Amis recensione
Recensione

di Luisa Pagani
[Faux Amis recensione] - A raccontare un frammento di vita, che si inserisce in un contesto disagiato e di periferia, è un interessante messa in scena che si sdoppia inserendo parallelamente alla classica struttura narrativa un intervallarsi di inquadrature oniriche che evadono dalla realtà concreta e la rendono appena tangibile. Inquadrature che vedono protagonisti paesaggi montani, i tunnel bui della metro e scorci di periferia milanese i quali lasciano lo spettatore vagare in un contesto che si distacca dal reale e ne fa prendere le distanze. Un punto di vista che lascia poco spazio alla speranza e che va ad evidenziare quanto questa sia un privilegio per pochi. Si parla dell'ambiente in cui regna la malavita e in cui il denaro ha quasi sempre la meglio sui sentimenti che reggono la vita dal punto di vista umano. Quando il figlio del protagonista verrà rapito, questo inizierà a cercare il denaro per risanare il riscatto imbattendosi nella realtà che non contempla l'onestà e il riconoscimento del valore dell'amicizia. Un'anarchia sociale e mentale che sconfina nel tradimento reciproco. Punto cardine del cortometraggio è il bambino, che sottomesso a tale situazione risulta appena percettibile all'occhio dello spettatore, ma al contempo è una costante nell'arco dell'intero film. Il tema principale è proprio l'ereditarietà della colpa, già trattato largamente nelle opere di Pasolini da cui il giovane regista prende esempio. Alla prima esperienza per quanto riguarda la direzione degli attori, Federico Maria Mazzarisi (ventun'anni di Bari e già autore di qualche documentario e diversi spot) con "Faux amis" è risuscito a realizzare un film d'impatto e coraggioso. Il protagonista Vincenzo, interpreta se stesso in una storia che poco si distacca dalla sua personale. Appassionatosi al teatro in un contesto inusuale, quello della galera, prosegue gli studi al di fuori di essa, presso la compagnia teatrale di Bollate (MI). Un personaggio che si mostra senza riserve e mette a disposizione se stesso come per un costante confronto con la sua stessa capacità di mettersi alla prova. (La recensione del film "Faux Amis" è di Luisa Pagani)
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