[
Fast & Furious Hobbs e Shaw recensione] - Quelli di Fast & Furious devono aver capito due cose: che Dominic Toretto, aka Vin Diesel, è cotto e che le gare clandestine con le macchina truccate hanno rotto. Meglio quindi assestare la mira e puntare sui personaggi che hanno ridato nuova linfa alla saga consentendole di spiccare il volo. Per cui eccoci allo spin off Hobbs & Shaw, basato sui caratteri interpretati rispettivamente da Dwayne Johnson e Jason Statham, realizzato nonostante l'opposizione di parte della vecchia guardia, da Tyrese Gibson via social allo stesso Vin Diesel i cui rapporti con The Rock, ci tramandano le cronache, non sono mai stati idilliaci, probabilmente timoroso che il carisma dell'ex wrestler potesse oscurarlo. E ti credo: The Rock non sbaglia un colpo mentre Vin Diesel, nell'ultimo decennio, non ha cavato un ragno dal buco, capace solo di ritornare su progetti prima abbandonati ma solo per collezionare altrettanti buchi nell'acqua (Riddick o XXX). Al povero Vin insomma non rimane che Toretto ma già nei più recenti capitoli è palese un imbolsimento progressivo reso ancora più evidente dall'arrembanza delle new entry. Per quanto riguardo invece le gare in auto già dal quinto episodio non sapevano più che farsene e venivano cacciate dentro la trama più per dovere di firma che per necessità, che era zero (mettiamoci anche la scomparsa di Paul Walker, quasi a sancire in maniera fatale la fine della saga "vecchia maniera"). Tutti vincoli ormai obsoleti che la tangente consente di evitare e di concentrarsi sugli ingredienti che hanno ridefinito il brand: action estremo, spionaggio estremo, ironia estrema, machismo estremo, tamarraggine estrema, inverosimiglianza estrema. La continuità con la casa madre invece, oltre ai due protagonisti, è garantita dal tema cardine, anche qui centrale per l'intera vicenda: "la famiglia". Famiglia disfunzionale, famiglia non tradizionale, famiglia allargata, famiglia abbandonata ma pur sempre famiglia. E' lì che si torna quando non sa più dove andare. Nel ultimo film di Jacques Audiard, I Fratelli Sisters, c'è una parte davvero riuscita, l'ultima, quando i due protagonisti tornano a casa, una breve sequenza muta ma di grande efficacia. Raramente "casa" ha significato "casa" più di quel momento. Ebbene, pur su altri registi è lo stesso senso di "casa" che sottende il ritorno di Hobbs nelle isole Samoa (dove incontra anche il compagno di wrestling Roman Reigns): non importa chi sei, cosa hai fatto, di quali colpe sei responsabile. Lì ti sentirai al sicuro. Siccome machismo uber alles, The Rock e Statham da soli non bastavamo quindi la produzione ha pensato di calare il carico da novanta contrapponendoli al villain Idris Elba, nei panni di un "superman nero", come viene definito, potenziato fisicamente grazie alla tecnologia, al soldo di una fantomatica organizzazione criminale con l'obiettivo di instaurare un nuovo ordine mondiale (e stikazzi?). Tra bicipiti, tatuaggi, fiotti di testosterone, canottiere sudate, battibecchi da bar e pistoloni, l'unico apporto femminile è assicurato da Vanessa Kirby, bellezza discreta in mezzo a maschi appariscenti che comunque sa come farsi notare. Il finale già preannuncia il sequel. Per Fast & Furious ultime due puntate e si chiude. Per Hobbs & Shaw la strada appena inaugurata potrebbe essere lunga.
(La recensione del film "
Fast & Furious Hobbs e Shaw" è di
Mirko Nottoli)
- Vai all'
archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "
Fast & Furious Hobbs e Shaw":