La recensione del film Fast and Furious 9

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FAST AND FURIOUS 9 - RECENSIONE

Fast and Furious 9 recensione
Recensione

di Mirko Nottoli
[Fast and Furious 9 recensione] - Passato a miglior vita il buon Paul Walker, partiti per la tangente i due apostati Hobbs e Shaw, finalmente, sgomberato il campo da ogni possibile competitor, alla nona puntata ci si può concentrare esclusivamente su Dominic Toretto (per l'estrema gioia di Vin Diesel che mal sopporta altri galli nel pollaio). E alla nona puntata della saga infinita di Fast and Furious (decimo e undicesimo capitolo già annunciati), cosa di meglio che raccontare la sua "origin story"? Noi pensavamo che Toretto fosse solo un truzzo di periferia che truccava le macchine, invece veniamo a sapere che era una giovane promessa del mondo delle corse fino a che un brutto incidente occorso al padre durante una gara non ne ha interrotto bruscamente la rosea carriera. Veniamo anche a sapere che, oltre ad una sorella, Dom ha anche un fratello minore, Jacob, che dopo una vita di latitanza, si rifà ora vivo in cerca di vendetta, perchè come Dallas e Beautiful insegnano, c'è sempre un fratello, un gemello, un cugino, uno zio di terzo grado che, quando gli sceneggiatori non sanno più che pesci pigliare, salta fuori alla bisogna. Il fratello è John Cena che a trovarci delle somiglianze con Vin Diesel ci vuole una bella fantasia. Ma le incongruenze fanno ormai parte integrante della saga la cui formula è ormai talmente rodata da procedere col pilota automatico. Il canovaccio è più meno sempre lo stesso: c'è un marchingegno col quale si può governare il mondo solo che il marchingegno si compone di due o più parti che sono state disseminate in qualche luogo più o meno sperduto della Terra e che bisogna recuperare prima che lo facciano altri. Comincia così il nuovo tour in giro per i cinque continenti a bordo di macchine indistruttibili, macchine missile, macchine spaziali, macchine catapulta, macchiane fionda, macchine materasso, macchine magneti, macchine, macchine, macchine di ogni tipo e per ogni esigenza. Come già detto, dei controsensi non ci si fa più caso tanto che sui controsensi hanno cominciato a scherzarci su pure loro, prevenendo ogni possibile e scontata critica. Il gioco del resto è manifesto: giocare al rialzo, tendere all'accumulo, alzare ogni volta l'asticella dell'incredulità fino ad accettare tutto senza nemmeno porsi più il problema se sia possibile o no. Tra le cose più improbabili una macchina sparata in orbita ma ancora di più Cardi B nei panni di un soldato speciale d'assalto. L' intreccio è comunque strutturato ed ha un respiro ampio e globale, il ritmo è sostenuto e non conosce flessioni per tutte le 2 ore e venti di durata, le scene d'azione e di inseguimenti sono, come sempre, al top, orchestrate dal veterano Justin Lin, e ben si amalgamo con le parentesi comiche così come con quelle di natura drammatico-sentimentale, queste ultime riferibili soprattutto ai flashback sul passato di Toretto. Siccome per Fast & Furious la famiglia è sempre la famiglia, nessuno viene lasciato indietro, tra quelli che vanno e quelli che vengono ci sono anche quelli che tornano. Chi è come se non se ne fosse mai andato è il buon Paul Walker più volte citato nel corso della pellicola e sempre presente al desco come sottolineato nel finale. Ultima nota di colore: in Fast & Furious 9 c'è John Cena e, in poco più di un cameo, Michael Rooker. In contemporanea nelle sale italiane c'è The Suicide Squad - Missione suicida dove c'è John Cena e, in poco più di un cameo, Michael Rooker. Strane coincidenze, eh??! (La recensione del film "Fast and Furious 9" è di Mirko Nottoli)
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