La recensione del film Famiglia all'improvviso

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FAMIGLIA ALL'IMPROVVISO - RECENSIONE

Famiglia all'improvviso recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Famiglia all'improvviso recensione] - Samuel (Omar Sy) conduce la vita nella sua più pura spensieratezza. Lavora sulla costa sud della Francia ed ama fare le ore piccole nei locali notturni in compagnia di belle e giovani donne. Un bel giorno si presenta al suo cospetto l'inglese Kristin (Clémence Poésy) con una bambina di tre mesi tra le braccia avvolta in una copertina e senza esitazione la deposita nelle mani di Samuel, dichiarando che è ben sua figlia. Senza potersi rendere conto Samuel si ritrova nel ruolo di padre della piccola Gloria, a causa di una brevissima relazione avuta con la bella Kristin. Ma l'affascinante donnaiolo non può assolutamente badare alla piccola Gloria e parte subito per Londra alla ricerca della madre della bambina. Samuel non riuscirà a ritrovare Kristin, ma troverà nella metropoli londinese, oltre che pioggia e gente scorbutica, un vero amico, Barnie (Antoine Bertrand), magnificamente gay, che gli procurerà un lavoro come stuntman e lo supporterà nella crescita della piccola Gloria (Gloria Colston) per ben otto anni, fino a quando Kristin si farà viva per rivendicare la tutela genitoriale nei confronti della figlia. Remake del film messicano campione d'incassi del 2012 "Instructions not included", "Famiglia all'improvviso" diretto dal giovanissimo regista francese Ugo Gélin è una commedia che riesce abbastanza a coniugare comicità con l'importante messaggio della gestione consapevole e responsabile di una paternità praticamente piovuta dal cielo. Sul palcoscenico di quartieri londinesi meno concitati come possono essere Piccadilly e Notting Hill, Samuel crescerà sua figlia Gloria nella più totale gioia e dedizione, mentre terrà viva nel cuore della bambina l'assente figura materna con una "buona" e rassicurante bugia. Ugo Gèlin punta la riuscita del film sulla fotogenia di Omar Sy, volto con un numero infinito di espressioni, dallo stupore, alla tenerezza, al sentimento di protezione ed anche all'innocenza. Una vera maschera amorevole, dietro la quale lo sguardo rassicurante di due occhi intensi appartiene ad un personaggio strambo, incosciente ma alla fin fine responsabile. Il sentimento di paternità di Samuele che impara giorno per giorno a diventare un padre perfetto, la gioiosa partecipazione dell'adorabile zio Barnie nella crescita di Gloria, ruolo che lo fa sentire utile ed importante, il clima sereno e giocoso che circonda la bambina, connotano la forma poetica della storia negli stati d'animo dei personaggi ed anche la soggettività stilistica della regia. Lo spettatore si trova nelle stesse condizioni di ansia e turbamento o gioia degli attori nell'evoluzione del racconto. E' il classicismo della scrittura filmica tra realismo e poetica tipico del cinema francese, in cui si annovera il giovane cineasta Gélin, erede di un cinema con una solida tradizione narrativa. Peccato però che "Famiglia all'improvviso" soffra, soprattutto nella seconda parte del film, di un montaggio che sfugge ad un equilibrio narrativo, minimizzando il messaggio finale che meritava più spazio. (La recensione del film "Famiglia all'improvviso" è di Rosalinda Gaudiano)
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