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Everest recensione] - Everest racconta l'ascesa alla vetta da parte di una grande spedizione di alpinisti (professionisti e non) attraverso scelte e tecniche che lo rendono un film appetibile ad un pubblico molto ampio.
A renderlo coinvolgente è la trama tratta da una storia vera (raccontata nel saggio Aria sottile 1997) al limite del possibile ed oltre. Scalare la vetta più alta del mondo è un simbolo e una sfida con cui chi intende affrontare tale prova (diventata negli anni quasi un business) si mette a confronto.
Di origini islandesi il regista Baltasar Kormàkur che ha cercato di riportare il più possibile la realtà sullo schermo, senza però rinunciare agli effetti speciali e al 3D.
Girato in Nepal, alle pendici del monte più alto del mondo e in gran parte anche in Italia, sulle Dolomiti in Val Senales.
Dovendo trasporre una storia basata sull'impotenza propria del uomo quando si vede affrontare la natura in condizioni estreme e sopratutto sulle vite stesse che hanno vissuto le persone prima di ritrovarsi assieme per una sfida così grande, era fondamentale che il personaggi venissero costruiti assieme ai familiari stessi dei protagonisti.
Jason Clarke interpreta Rob Hall il capo della spedizione a cui se ne uni un'altra (a causa del "sovraffollamento" di organizzazioni), quella di Scott Fischer, interpretato da Jake Gyllenhaal.
Due personaggi diversi, il primo dotato di una generosità infinita che si esprime quando al cospetto dei successi dei propri clienti e compagni di scalata non può che che essere felice, mentre l'altro capo spedizione è un puro fanatico della montagna e di quella sensazione che si prova dopo i settemila metri di quota.
La moglie di Rob è interpretata da Keira Knightley che durante la spedizione aspetta il loro primo figlio.
Nel ruolo di tramite tra i vari campi che scandiscono l'ascesa, al fine di rendere i gruppi coesi e uniti c'è Emily Watson che interpreta Helen Wilton.
Un cast eccezionale ha portato in scena un prodotto che non vanta nulla di nuovo nel panorama cinematografico internazionale, ma racconta bene una vicenda che porta in scena dinamiche e situazioni dove la vita è costantemente in bilico.
(La recensione del film "
Everest" è di
Luisa Pagani)
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