Trama
EUROPA '51 di R. Rossellini
Irene (Bergman), la moglie di un industriale americano che vive a Roma, del tutto assorbita dagli impegni mondani, trascura il figlioletto che, a causa di questo, si suicida. L'avvenimento le sconvolge l'esistenza e Irene cerca di ridare un senso alla sua vita. La donna decide di dedicare il proprio tempo agli altri e, suggestionata da un cugino comunista, si dà alla carità sociale, prestando aiuto alla gente bisognosa delle borgate.
Abbandona la sua casa e va a vivere con una prostituta, "vedova" (Masina) con prole a carico. Patisce in prima persona l'alienazione del lavoro in fabbrica, viene accusata di complicità in un delitto e, alla fine, viene fatta rinchiudere dal marito in un ospedale psichiatrico.
Idea Centrale
Lo smarrimento, la nevrosi e la crisi di identità vissuti da una donna in un ambiente borghese: l'umanità uscita sconvolta dalla guerra, in una crisi che investe anche i valori sociali, morali e politici.
Analisi
II film è girato con stile "austero e rigoroso, spoglio a volte fino all'ascesi". Il suicidio del figlio costringe la donna ad un ripensamento di sé stessa, ad una immersione in un mondo che ignorava. Con un anticipo di oltre dieci anni sugli intellettuali italiani che tratteranno la materia, il film scopre ed impone il problema dell'alienazione, sia come
stato d'animo, sia come questione sociale. Si tratta di un film intelligente, con una forza profetica ed anticipatrice.
Note e curiosità
La tematica di questo film apre un capitolo del cinema contemporaneo che verrà approfondito, oltre che dagli autori italiani, anche dai registi della nouvelle vague francese.(Da "201 film capolavoro secondo la critica" di Gaetano Sandri)