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Est recensione] - Est-Dittatura Last Minute, originale roadmovie di Antonio Pisu aprirà la sezione, non competitiva "Notti Veneziane-L'Isola degli Autori, della 77a Mostra Internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
Un originale road movie, una commedia tutta italiana che racconta il viaggio di tre venticinquenni verso Bucarest a poche settimane dalla caduta del Muro di Berlino, nel 1989. Realizzato con il sostegno della Regione Emilia Romagna e tratto dal libro "Addio Ceausescu. Tre Giovani Romagnoli alla scoperta e all'Avventura oltre la Cortina di Ferro" di Maurizio Paganelli e Andrea Riceputi.
Pago (Matteo Gatta), Bibi (Jacopo Costantini) e Rice (Lodovico Guenzi, cantante di Lo Stato Sociale) partono da Cesena armati di entusiasmo e di zaini ricolmi di biancheria intima da due lire, da rivendere in possibili mercatini abusivi.
A Budapest incontrano Emil, un rumeno fuggito dal suo paese in cerca di fortuna, che vuole consegnare una valigia alla sua famiglia rimasta in patria. Rice è il meno convinto, pieno di legittimi timori che potrebbe trattarsi di qualsiasi cosa che li comprometterebbe con la Polizia e con i Servizi Segreti. Ma Bibi, un giovanotto pieno di verve comica, nasconde la valigia tra le loro. Solo al primo fermo alla dogana i suoi amici se ne rendono conto e, sempre Rice, decide, oltrepassato lo stop con 2 salami e 2 bottiglie di vino, di lanciarla fuori dal finestrino.
Ed è in quel momento che comincia un vero e proprio viaggio nel cuore dei tre ragazzi. Ci ripensano, tornano indietro per recuperare la valigia che neppure avevano aperto per accertarsi dell'eventuale azzardo commesso. La valigia è a terra, sul ciglio della strada, così, come un oggetto abbandonato. E prima che i tre amici possano raggiungerla viene raccolta da un'auto rossa. Ora, la missione è raggiungerla, recuperarla. Attraversano il paese e con le splendide immagini di repertorio, conoscono la povertà di un paese che, se pure sotto la dittatura di Ceausescu, non risparmia il sorriso dei bambini che guardano in telecamera affamati di speranza. Le parole stupefacenti di L'ombra della Luce di Franco Battiato (nelle musiche appropriate e pertinenti di Davide Caprelli) accompagnano ogni sequenza, restituendo il desiderio di quegli uomini e quelle donne che i tre italiani sfiorano: "Difendimi dalle forze contrarie…quando il mio percorso si fa incerto e non abbandonarmi mai…"
Approdano alla valigia conservata con cura da una cantante locale. Dentro, racconta ai ragazzi, ci sono le cose più care di tutti loro: il ricordo, il sogno e la speranza. Ancora non è chiaro a Pago, Bibi e Rice di cosa stia parlando quella donna ma la valigia ora è nelle loro mani e finalmente la portano a destinazione. Una casa popolare, una mamma, una figlia, e una nonna accolgono i tre ragazzi e aprono la valigia: peluches per la piccola, profumi per la suocera, abiti per la moglie, e tanta cioccolata. Questo voleva che arrivasse ai suoi cari, Emil. È così che Antonio Pisu restituisce un calore umano inaudito, sincero e vero. Una felicità che sgorga dal cuore dei ragazzi che la cantano a squarciagola con le parole di Felicità, di Al Bano e Romina cogliendo il senso che hanno per quella gente, così oppressa e sfinita in code interminabili per un razione di pane.
Un road movie perfettamente riuscito. Una commedia italiana che fa rivivere i tempi di un neorealismo bianco-nero. Una recitazione spontanea e coinvolgente che non fa perdere il filo del racconto neppure per un attimo. Antonio Pisu riesce a restituire la verità della storia senza farne ideologia, nessuna polemica, nessuna accusa neppure quando la polizia segreta di Bucarest ha perquisito la camera dell'hotel dei tre ragazzi e ha sequestrato le videocassette sulle quali hanno impresso la realtà del paese. Tutto è come a casa, dice Rice a Pago: come la madre che cammina da salotto alla cucina, prepara la cena e quando arriva il padre, mangiano. Poi tutto ricomincia: anche sua madre non si ribella a un matrimonio forse privo di amore, resta e attende un giorno migliore. Sicuramente un domani. Un viaggio iniziatico è quello di Est-Dittatura Last Minute che ha la prerogativa di raccontare i bisogni degli ultimi, la povertà dell'anima di chi si volta dall'altra parte. Non lontano da oggi, Antonio Pisu sembra dire che il 1989 potrebbe non essere così lontano dal nostro oggi, che un viaggio è iniziato per tutti, una valigia da portare a destinazione è stata consegnata a tutti. Aprirla e conoscere è un dovere di ognuno, nella libertà di ciascuno di non gettarla da un finestrino.
(La recensione del film "
Est" è di
Rita Ricucci)
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