La recensione del film Endless

.       .

Vai ai contenuti

FILM > RECENSIONI

ENDLESS - RECENSIONE

Endless recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Endless recensione] - Riley (Alexandra Shipp) e Chris (Nicholas Hamilton) sono giovani, appena diplomati e innamorati alla follia. Se gli opposti si attraggono è il caso di questi due diciannovenni, lui appassionato di moto e poco incline allo studio e lei invece, bravissima disegnatrice e futura promessa in avvocatura, ammessa alla Georgetown. Alla festa di compleanno di Julia (Zoe Belkyn), amica di Riley, Chris e Riley discutono animatamente. Riley ha nascosto a Chris l'ammissione all'università e questo scatena nel ragazzo timori in una possibile rottura del rapporto con la ragazza. Alla festa Chris beve fino ad ubriacarsi ed è Riley che, chiedendo in prestito la macchina ad un amico, decide di riaccompagnarlo a casa. Ma a casa Chris non arriverà mai, morirà quella notte stessa in un incidente con l'auto guidata da Riley, che si incolperà dell'accaduto. Diretto da Scott Speer, su una sceneggiatura scritta a due mani da O'Neil Sharma e Andre Case, "Endless" nella sua forma melodrammatica pasticciata, osa il richiamo al famoso "Ghost" di Jerry Zucher, che nel 1990 sbancò il botteghino con un incasso di oltre 500 milioni di dollari in tutto il mondo, supportato da Unchained Melody, brano che è sopravvissuto indenne allo stesso film fino ad oggi. Ma "Ghost" ha una struttura narrativa solida, è un melò che coniuga amore fantasia e thriller. "Endless" pur ricordandoci più o meno la tematica del film di Zucher, non ha nulla che possa farlo considerare un film riuscito. Non ha nulla di attraente, di fluido e di avvincente che possa catalogarlo tra i film di un cinema che attraverso un plot improntato sul trascendente, sviluppi quel circuito sensoriale che possa collocarci in quel limbo dove Chris e il suo fortuito amico Jordan (Deron Horton) vivono la dimensione della loro morte, ancora nel mondo reale, gironzolando nella vita di persone vive e vegete. Chris è morto ma continua a far visita a Riley, la tocca, la bacia, la abbraccia, ma non fa altro che appesantire e martoriare il suo dolore fino quasi a distruggerla. Se nella prima parte il film pecca in lungaggini e punti morti, nella seconda parte la narrazione vaga in inconcludenze eclatanti, come Chris e Jordan, morti, costretti nel limbo, che si prendono a cazzottate o quando Chris stesso cerca di raggiungere Riley che si lascia scivolare nelle acque del fiume, correndo come se facesse una corsa podistica. "Endless" pasticcia, senza remore, sentimenti come l'elaborazione del lutto da parte di Riley, contrasti famigliari, accettazioni di realtà e riconoscimenti affettivi, responsabile una sceneggiatura scolastica oltremodo confusa, che sottende ad un sentimentalismo smaccato, a cui Alessandra Shipp cerca di aggrapparsi alla bene e meglio, senza nessun supporto dall'infelice e inespressiva recitazione del suo partner, Nicholas Hamilton. (La recensione del film "Endless" è di Rosalinda Gaudiano)
- Vai all'archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "Endless":




Torna ai contenuti | Torna al menu