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Dragon Trainer 2 recensione] - Piccoli addestratori di draghi crescono. Inevitabilmente: quando una favola sull'amicizia improbabile tra uomini e mostri alati conquista i cuori e i botteghini, ecco che spunta il secondo capitolo sull'evoluzione (e l'ovvia complicazione) della trama. Sulla scia del primo Dragon Trainer, che quattro anni fa fece piovere nel carnet della Dreamworks milioni di dollari e di consensi, arriva nelle sale una nuova avventura guidata dal giovane vichingo Hiccup e dal suo fedelissimo drago Sdentato. Dopo aver sdoganato la bontà dei giganti sputafuoco e aver convertito il villaggio di Berk ad una pacifica convivenza con i nemici di sempre, Hiccup (adolescente imberbe alle prese con i primi turbamenti della sua età) si ritrova a fronteggiare una nuova, folgorante scoperta e un avversario che mira ad assoldare tutti i draghi per costituire un esercito alla stregua del mito negativo di cui si aureolano gli spauracchi delle fiabe. Più che l'aggiunta di elementi narrativi, sono gli ingredienti visivi a segnare il passo rispetto al primo film: in questa ripresa, il regista Dean DeBlois e l'executive producer Chris Sanders, coppia che nel primo film sedeva insieme in cabina di regia, hanno puntato tutto sulla dinamicità e la spettacolarità delle sequenze, lasciando che la morale buonista e rassicurante sulla coesistenza di specie diverse emergesse spontaneamente dalle maglie dell'avventura. Il messaggio pacifista è comunque forte e presente e si sostanzia nell'impresa di Hiccup di convincere il perfido Drago Blodvist della bontà innata dei draghi. Tuttavia, l'emancipazione della trama dall'obbligo primario di proclamare il sodalizio con il "diverso" rende Dragon Trainer 2 un film più adulto, più smaliziato, mirato più a divertire che a impartire insegnamenti. Del primo cartoon si perde, in questo sequel, la magia della rivelazione: quell'epifania che aveva incantato le sale cinematografiche di mezzo mondo, innalzando di parecchi centimetri l'ambizione artistica della Dreamworks Animation e accorciando le distanze da mamma Pixar. Ma ciò che la saga guadagna in termini di ritmo e complessità grafica va a supplire il calo di stupore: il pubblico, non solo quello infantile, apprezzerà di sicuro questa nuova involata sulle ali della fantasia.
(La recensione del film "
Dragon Trainer 2" è di
Elisa Lorenzini)
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