La recensione del film Dietro i candelabri

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DOVE ERAVAMO RIMASTI - RECENSIONE

Dove eravamo rimasti recensione
Recensione

di Rosalinda Gaudiano
[Dove eravamo rimasti recensione] - Ricki Rendazzo (Meryl Streep), nome d'arte di Linda Brummell, è una chitarrista di una banda rock molto affiatata. Ricki non è più giovanissima, anzi è ben avviata oltre la mezza età, ma ha un talento musicale indiscusso ed una grande forza di volontà per non rinunciare alle aspirazioni della sua vita come suonare la chitarra e cantare. Anticonformista (anche se ha votato per ben due volte George Bush e non sorride alla natura gay del suo terzo figlio), abbigliamento metallaro e molto discutibile, Ricki ha abbandonato la sua famiglia ancora giovanissima, per inseguire il suo modo di essere, esprimersi attraverso la musica, frequentare persone con cui si sentisse gratificata. Squattrinata, ma ben convinta di perseguire la strada che ha scelto pur rinunciando ai suoi affetti più cari, i suoi tre figli. Ma un giorno, una telefonata inattesa del suo ex marito Pete (Kevin Kline), la richiama a quei doveri di madre che da tempo sfugge. Sua figlia Julie (Mamie Gummer), caduta in una forma depressiva grave per essere stata lasciata dal marito, ha bisogno della presenza della madre Linda. Ricki, non senza il timore di dover affrontare tutti i fantasmi del passato, si reca ad Indianapolis, a casa dell'ex marito, dove soggiorna anche la figlia. Ed è lì che rimorsi, conflitti, situazioni dolorose e incandescenti si susseguono nel gioco dei confronti e delle inevitabili relazioni famigliari. Diretto da Jonathan Demme e sceneggiato da Diablo Cody, "Dove eravamo rimasti" pur presentando una problematica presa in considerazione da più registi, come quella dell'abbandono famigliare da parte di un coniuge, racconta la storia sviluppando gli spunti narrativi in modo definito e schietto, funzionali alla descrizione delle varie scene in cui si articola la vicenda. Ricki con il suo rimorso che non vuole ammettere a se stessa. Il conflitto tra Ricki e tutta la sua dimenticata famiglia. Il confronto acerrimo con la nuova moglie di Pete, Maureen (Audra McDonald), che cerca invece tutti i modi per comunicare con lei civilmente. Sono tutte situazioni suggellate da emozioni e sfide dolorose, necessarie perché Ricki, protagonista indiscussa di questa famiglia non proprio ideale, possa fare chiarezza sul presente includendo anche il suo passato, riconquistandosi la stima dei suoi tre figli. Alla fine la storia sviluppa in modo coerente e ben articolato l'iter esistenziale di Ricki Rendazzo, che ad un certo punto della sua stravagante vita all'insegna della musica, non può esimersi dalla resa dei conti con un passato che rappresenta affetti importanti. Jonathan Demme anche in quest'ultimo suo lavoro di regia dimostra che il cinema è un linguaggio con le sue regole e le sue convenzioni e con la finalità di raccontare storie. Ed è così che Demme racconta la storia della persa Ricki, della sua famiglia divisa, con la facilità e la naturalezza di un racconto che molto sa di realtà. Il passato bussa sempre alla porta e minaccia il presente. A Ricki il passato non permette di definire il rapporto che ha con Greg (Rick Springfield), anche lui chitarrista della band, che cerca invece di comprenderla ed aiutarla a dissipare le incertezze che l'affliggono. Certo è che con un trio come Demme regista, Diablo Cody sceneggiatrice e Meryl Streep protagonista, il risultato era garantito. Così è stato. "Dove eravamo rimasti" è una commedia audace e autentica nel suo genere in cui il talento indiscusso di una grande diva come Meryl Streep, qui anche eccellente musicista e cantante, ancora una volta ha dato dimostrazione encomiabile di quanto sia stata brava a calarsi nel personaggio per la completa riuscita dell'opera. (La recensione del film "Dove eravamo rimasti" è di Rosalinda Gaudiano)
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