La recensione del film Doppio gioco

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DOPPIO GIOCO - RECENSIONE

Doppio gioco recensione
Recensione

di Rosalinda Gaudiano
[Doppio gioco recensione] - L'Irish Republican Army (IRA) è un'organizzazione militare nata dai Volontari Irlandesi che nel 1919 il Dàlai Eireann (nome della camera bassa del Parlamento della Repubblica d'Irlanda) riconobbe come esercito della Repubblica Irlandese, proclamata durante la Rivolta di Pasqua del 1916 e riaffermata dal Dàil nel gennaio 1919. Come tale, l'IRA combatté nella Guerra d'Indipendenza contro le forze britanniche. Il Security Service, spesso indicato come MI5 (Military Intelligenze, Sezione 5) è l'agenzia per la sicurezza ed il controspionaggio del Regno Unito. Collette McVeigh (Andrea Riseborough) ha 20 anni, un figlio che cresce da sola ed alle spalle la storia angosciosa di un fratellino morto accidentalmente in uno scontro a fuoco, un po' per colpa sua. Collette è repubblicana, vive a Belfast con la madre (Brìd Brennan) ed i suoi due fratelli, Connor (Domhnall Gleeson) e Gerry (Aidan Gillen). Lei e i suoi fratelli sono tutti e tre militanti dell'IRA. Collette è nel mirino del MI5 e presa in flagrante durante un attentato dinamitardo viene arrestata e costretta a collaborare con MI5 e quindi a tradire la sua causa. L'agente del MI5, Mac (Cliwe Owen) riesce a creare con la giovane donna un'intesa di fiducia reciproca, specialmente quando le lascia intendere che il fratellino a suo tempo fu ucciso da una pallottola vagante dell'IRA. James Marsh (premio OSCAR per il miglior documentario "Man on Wire) dirige questo thriller forte ed intenso ambientato nel contesto di un conflitto reale. Personaggi con una singolare forza caratteriale ed emotiva rendono molto bene quel clima di sofferenza sociale che caratterizzò l'Irlanda del Nord di quegli anni. "Doppio gioco" è un thriller senza una connotazione politica. E' prima di tutto la storia di Collette intorno alla quale ruotano le storie degli altri personaggi, imbrigliati chi nei ruoli di militanti e chi in quello di agenti del MI5, mettendo le loro vite in secondo piano rispetto alla causa nella quale credono. La politica è stata veramente lasciata sullo sfondo del racconto. "Doppio gioco" riesce a tutto tondo a raccontare la storia di persone che prima o poi fanno i conti con la parte avversa e che non sanno mai fino in fondo se possono fidarsi anche dei più stretti collaboratori. Tom Bradby (autore del libro scritto ai tempi in cui era corrispondente dall'Irlanda del Nord) ha scritto la sceneggiatura di "Doppio gioco" ben 15 anni fa e solo ora è stata finalmente realizzata la sua trasposizione cinematografica. La collaborazione sinergica tra lo sceneggiatore Bradby ed il regista James Marsh ha dato vita ad un prodotto che spiega il vero ruolo degli "agenti" e le dinamiche che emergono tra un uomo che dà le direttive ed una donna che le esegue, come è stato per la giovane Collette. L'agente Mac e la giovane disperata Collette percepiranno lo struggente sentimento che li lega a doppio filo ad una storia sibillina, oscura, pericolosa e di tradimento. Interamente girato a Dublino, ambientato negli anni novanta quando il conflitto stava per spegnersi e si respirava un inizio di clima di pace. Il film rende bene l'idea della voglia di rinascita che aleggiava tra la gente di quei posti. Molti erano desiderosi di scappare da una situazione ormai buia e di morte. James Marsh riesce a raccontare un momento della storia irlandese densa di fatti luttuosi senza effetti visivi chiassosi. L'ottima regia ha così saputo amalgamare l'essenza di una realtà scottante con una trasposizione cinematografica egregia, dai colori pacati, supportata da una recitazione eccezionale. (La recensione del film "Doppio gioco" è di Rosalinda Gaudiano)
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