di E. Zamperin
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Domani recensione] - "Annunciare le catastrofi non bastava più. Bisognava proporre una visione dell'avvenire". Queste le parole di Cyril Dion, uno dei due registi di Domani. Il progetto, che prende forma nella mente di Dion già dal 2010, è stato fortemente voluto e realizzato insieme all'attrice francese Mélanie Laurent, che ricopre insieme a lui il ruolo di regista. Il documentario, benché di lunghezza notevole (quasi 120 minuti) non annoia e non appesantisce lo spettatore, ma riesce a mantenere alta l'attenzione anche attraverso la formula del road movie: Dion, Laurent e la troupe hanno attraversato Europa, Stati Uniti, India e Rèunion, intervistando una gran quantità di persone, per entrare in contatto con realtà poco conosciute e mostrare soluzioni interessanti per modificare il nostro attuale stile di vita che sta velocemente distruggendo il nostro pianeta.
Domani è molto più di un documentario ecologista, come lo si potrebbe definire: non si limita a presentare il problema, ma piuttosto si concentra sulle possibilità attuabili per risolverlo. Ed è proprio questa la forza della pellicola: presentarsi fin dai primi minuti come un documentario positivo, entusiasta, desideroso di portare delle possibilità di soluzione piuttosto che deprimere con constatazioni catastrofiche.
Domani è suddiviso in cinque capitoli (agricoltura, energia, economia, democrazia, istruzione), l'uno collegato all'altro, interdipendenti tra loro: ci si rende conto della necessità di dover modificare il modello agricolo, totalmente dipendente dal petrolio, ma per fare ciò serve cambiare il modello energetico, che dipende necessariamente dalla gestione del territorio. Ma per riorganizzare la nostra urbanistica bisogna prima ripensare ai nostri modelli economici, i quali influiscono direttamente sugli esseri umani, portando alla necessità di dover riformare il sistema scolastico. Ogni quadro è strettamente collegato l'uno all'altro e ogni capitolo presenta delle soluzioni, a volte attuabili, altre volte più complicate da attuare, per spingere ogni singolo spettatore al cambiamento, anche nel proprio piccolo. Già da domani.
(La recensione del film "
Domani" è di
Elisabetta Zamperin)
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