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Dobbiamo parlare recensione] - Vanni (Sergio Rubini) ha cinquant'anni ed è uno scrittore affermato mentre Linda (Isabella Ragonese), sua compagna da dieci anni, collabora nell'ombra dei suoi romanzi. Vivono in un attico al centro di Roma e, forti del loro amore, hanno preferito la convivenza al matrimonio. Una sera irrompono in casa loro il Prof (Fabrizio Bentivoglio) e sua moglie Costanza (Maria Pia Calzone), migliori amici ma distanti dal modo di vivere di Vanni e Linda. Costanza, infatti, ha scoperto che il marito la tradisce, ma questo è solo uno dei problemi che tutti e quattro sono costretti ad affrontare in una serata dove emergono recriminazioni, rancori e delusioni.
Dobbiamo parlare, l'ultimo lavoro di Sergio Rubini, si affida ad una struttura narrativa già collaudata nel corso degli anni, grazie anche a film come Carnage di Romane Polanski o Cena tra amici di Alexandre de La Patellière, ma riesce comunque a trovare un giusto equilibrio e una nuova linfa senza risultare una "copia" dei film precedenti. Le due coppie, infatti, opposte nella politica e nello stile di vita, rappresentano tutto quello che di più timoroso le persone innamorate possano aspettarsi: una lunga nottata dove problemi e insoddisfazioni vengono a galla, iniziata con quelle due semplici parole che non promettono mai niente di buono: "dobbiamo parlare". Il titolo del film, quindi, innesca un doppio faccia a faccia che non rivendica vincitori, ma solo vinti. Rubini, però, grazie ad una sceneggiatura concreta – scritta insieme a Carla Cavalluzzi e Diego De Silva - non si preoccupa di mostrare una realtà migliore di come appaia, ma mette sul piatto della bilancia tutti i fattori più comuni, dalla realizzazione professionale ad una solitudine – evidenziata benissimo con la metafora dei pesci – che tutti vorrebbero evitare. Dobbiamo parlare, quindi, riesce a destreggiarsi perfettamente in uno schema narrativo che si sviluppa nel corso di una sola notte, anche grazie ad un'impostazione quasi teatrale e ad un cast, soprattutto Isabella Ragonese e Maria Pia Calzone – quest'ultima che si divincola così da Gomorra - che tiene testa ai continui cambiamenti emotivi e psicologici dei personaggi. Cambiamenti inevitabili, ma che, forse, con un "dobbiamo parlare" detto prima, sarebbero evitabili.
(La recensione del film "
Dobbiamo parlare" è di
Martina Farci)
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