di F. Casella
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Divergent recensione] - Divergent è ambientato in un mondo in cui le attitudini degli uomini determinano la loro suddivisione in gruppi, o fazioni. Tris Prior (Shailene Woodley) è, invece, una Divergente, e non riuscirà mai ad identificarsi in una fazione. Scoperta la cospirazione architettata dal leader di una delle fazioni (Kate Winslet) per annientare tutti i Divergenti, Tris imparerà a fidarsi del misterioso Four (Theo James): insieme dovranno scoprire, prima che sia troppo tardi, perché essere Divergenti è così pericoloso. Tratto dall'omonimo best-seller scritto dalla venticinquenne Veronica Roth, Divergent ha tutte le carte in regola per essere non solo un ottima opera young adult ma anche un discreto sostituto di saghe adolescenziali alla stregua di Hunger Games. La storia si svolge in una Chicago futuristica, delimitata da un'imponente recinzione, divisa in fazioni. Ogni fazione ha una qualità preponderante e ogni giovane adulto, a prescindere dalla fazione di provenienza, raggiunta la maggiore età dovrà sceglierne una in base alla sua personalità. Un meccanismo che ricorda fortemente ed inevitabilmente la suddivisione nelle case della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, appartenente ad un'altra straordinaria saga di successo quale è Harry Potter. E, di fatto, le citazioni in Divergent non si fermano qui. L'ambientazione futurista fa poco effetto; non ci sono grandi trovate dal punto di vista di gadget e costumi. Ma questo è, in un certo senso, un lato positivo del film che porta ad un'identificazione maggiore con questa ipotetica realtà non eccessivamente diversa dalla nostra. In effetti, il film da' maggior rilievo proprio alle storie dei protagonisti, alle loro scelte, alla loro caratterizzazione e ai rapporti sociali. Nonostante l'attrice protagonista, Shailene Woodley (Paradiso Amaro) manchi quasi totalmente di appeal, e la cattiva Kate Winslet, in realtà, non sia particolarmente malvagia in questo capitolo, il film funziona decisamente bene. Intrigante la storia, i meccanismi che legano questa società immaginaria, e tutto sommato ben caratterizzati i personaggi. Ultimamente sembra quasi che la letteratura e il cinema, non solo per spiccate motivazioni commerciali e di marketing, sentano il bisogno di portare sullo schermo dei beniamini nei quali gli adolescenti possano identificarsi. Sono personaggi "divergenti", per l'appunto, come la Tris del film in questione e la Katniss di Hunger Games: personaggi comuni – a differenza del maghetto quattrocchi - che si ritrovano a doversi mettere alla prova non solo con una società brutale ma anche e soprattutto con se stessi e con i propri limiti. Ben vengano saghe di questo tipo, soprattutto poi se sono ben fatte, se ci si diverte, e se si ha anche la possibilità di riflettere.
(La recensione del film "
Divergent" è di
Fancesca Casella)
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