La recensione di Dark Skies Oscure presenze

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DARK SKIES OSCURE PRESENZE - RECENSIONE

Dark Skies Oscure presenze recensione
Recensione

di Rosalinda Gaudiano
[Dark Skies Oscure presenze recensione] - Lacy (Kery Russel) e Daniel Barrett (Josh Hamilton) vivono insieme ai loro due figli, Jesse (Dakota Goyo) e Sam (Kadam Rockett) in una borghese zona residenziale. Il periodo non è dei migliori. La crisi economica mina i tranquilli rapporti familiari e a volte rende l'atmosfera pesante. L'adolescente Jesse inizia a rendersi indipendente nelle uscite con gli amici ed ha i suoi primi approcci con l'altro sesso. Tutto sembra scorrere nella più assoluta normalità, quando una notte Lacy è certa che in casa si sono introdotte presenze oscure. Per captare ogni possibile intrusione i Barrett attivano un sofisticato sistema d'allarme con videocamere in tutta la casa. Di cosa si tratta, quale forza oscura e sinistra rende Sam inerme, catatonico. Come può Daniel trovarsi fuori dalla casa, in giardino, in piena notte, anche lui immerso in uno stato d'incoscienza, inspiegabile e per giunta non ricordare nulla dell'accaduto? Di chi e di cosa si tratta, visto che il piccolo Sam disegna strane figure incomprensibili? "Dark Skies" si differenzia dai due precedenti lavori registici di Scott Stewart, "Legion" e Priest", connotati da un rigore stilistico del genere horror. Il film sviluppa la sua trama narrativa su una storia abbastanza lineare e verosimile. Tutto è saputamente realistico, dai personaggi, all'ambientazione, agli accadimenti. L'horror s'insinua strisciante, quasi inatteso. Solo che "Dark Skies" ha tanto del già visto e ritrito: famiglia sola, terrorizzata da oscure presenze che prendono di mira bambini inermi ma molto appetibili per fini sinistri. Detta così l'idea potrebbe sembrare intrigante. Purtroppo in quest'ultimo horror di Stewart non traspaiono spunti originali, tali da conquistare lo spettatore che resta in attesa che accada qualcosa di veramente sensazionale. "Dark Skies" molla la presa proprio nel momento in cui il racconto dovrebbe tingersi di orrifico, smorzando, purtroppo, la tensione in banalità sceniche. La seconda parte del film in un certo senso vanifica la buona costruzione iniziale dell'opera, che lascia preludere ad una suspense sorprendente. Rumori sinistri, ombre indefinite, stormi di uccelli che si abbattono sui vetri di casa Barrett, sparizioni di fotografie familiari, non sostengono a dovere lo sviluppo concreto e riuscito di un lavoro che come fine avrebbe quello di essere un horror a tutti gli effetti. Una nota di merito va a Kery Russel che in più di qualche scena riesce a mantenere una certa stimolante tensione propria del genere horror. (La recensione del film "Dark Skies Oscure presenze" è di Rosalinda Gaudiano)
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