La recensione del film Dark Places

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DARK PLACES - RECENSIONE

Dark Places recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Dark Places recensione] - All'incirca alle 14,00 del 13 ottobre 1985, a Kinnakee nel Kansas, una persona o più persone uccisero brutalmente tre membri della famiglia Day, la madre e due figlie adolescenti, nella loro casa di campagna. Solo la piccola Libby sfuggì al massacro, fuggendo da una finestra della camera da letto della madre. Il fratello più grande, Benjamin (Tye Sheridan) di 16anni, fu subito sospettato degli omicidi. Ben non fornì mai un alibi e non collaborò affatto con la polizia. La testimonianza della sorellina Libby (Sterling Jerins), che disse di aver visto suo fratello commettere gli omicidi, lo inchiodò anche in mancanza di prove concrete. Ben fu condannato a scontare il resto della sua vita in carcere. Sono passati 25 anni dalla notte del massacro. Libby Day (Charlize Theron) è una donna con atteggiamenti molto mascolini, anche nel modo di vestirsi. Il caso del massacro della famiglia Day desta l'interesse di un gruppo d'investigatori dilettanti, il "Kill Club", che, convinti dell'innocenza di Ben Day(Corey Stoll), contatta Libby per proporre la riapertura del caso prima della sua archiviazione, fornendo nuove prove con l'aiuto di eventuali preziose informazioni e della ritrattazione da parte della stessa Libby. Cosa succede allora alla donna Libby, quando è costretta a ricordare e mettere insieme, questa volta con una lucidità rigorosa, il mosaico degli eventi di quella notte? Gilles Paquet-Brenner, regista (lo ricordiamo per il film "Le Chiavi di Sara") mette in scena "Dark Places", film che propone la coniugazione del genere thriller con l'azione investigativa e, in qualche modo, anche con il cinema di formazione. La Libby bambina è ingabbiata nella donna Libby, e non le permette di sapere e riuscire a collocarsi nella dimensione di realtà sociale che le appartiene. Non ha un lavoro e passa le sue giornate costretta in una cittadina di provincia, in un'abitazione fatiscente. Libby non ha mai fatto veramente i conti con i fantasmi del suo passato. Una madre (Christina Hendricks) indebitata fino al collo, un padre (Sean Bridgers) alcolizzato e giocatore d'azzardo, una condizione famigliare degradata ed umiliante. "Dark Places" scorre su due momenti temporali diversi: la Libby bambina, la sua famiglia, il fratello Ben e le sue demoniache compagnie, ed il presente alla ricerca di una verità che la Libby incredula è costretta ad affrontare fino a quando la tragedia rimossa rimbalzerà in superfice e prenderà la sua forma. Gilles Paquet-Brenner, cineasta francese, racconta una storia americana di morte e di disperazione sociale con un cast tutto americano. Il racconto, tratto dal romanzo omonimo di Gillian Flynn, manca di ritmo in quasi tutta la prima parte. Acquista un'interessante consistenza narrativa nella seconda parte del film, momento in cui il tema centrale del nodo esistenziale sospeso della Libby adulta viene animato da incalzanti e più interessanti flash-back riferiti alla tragedia vissuta da bambina. La suspense affiora molto timidamente. Mentre l'interpretazione di Charlize Theron risponde molto bene al ruolo richiesto di una persona che vive una dimensione di vita che si è fermata quella notte del 13 ottobre 1985. Nonostante il buon intreccio narrativo, il film stenta a sorprendere, recuperando interesse, ma non del tutto, con una rivelazione finale ben gestita stilisticamente, ma di non difficile previsione. (La recensione del film "Dark Places" è di Rosalinda Gaudiano)
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