La recensione del film Crudelia

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CRUDELIA - RECENSIONE

Crudelia recensione
Recensione

di R. Ricucci
[Crudelia recensione] - Crudelia (Cruella) al cinema dal 26 maggio e disponibile su Disney+ dal 28 maggio. Assordante e spettacolare: Crudelia di Craig Gillespie riempie la sala cinematografica di rock e una fantasmagorica recitazione. L'attesissimo film Disney, è vero live action che coinvolge tutti. Crudelia, Cruella De Mon, è tornata. Il personaggio crudele e malvagio de La carica dei 101 prende la forma di un giallo dai toni drammatici nella sceneggiatura di Dana Fox e Tony McNamara (sempre tratto dal romanzo di Dodie Smith). Crudelia si discosta dai lungometraggi Disney Aladin di Guy Ritchie 2019, e Mulan di Niki Caro 2020, assumendo più la forma di un perverso gioco interiore delle due straordinarie protagonisti: Emma Thompson e Emma Stone. Straordinario binomio di nomi e di ruoli: Emma Thompson la perfida madre e Baronessa dell'impero di moda ed Emma Stone un'accattivante e convincente Cruella. Estella è una bambina dalle mille risorse e talenti, è pura linfa vitale che non trova però il canale nel quale scorrere. Sua madre, Maid Emily Beecham, almeno quella che lei crede esserlo, è ben preoccupata perché in qualunque scuola la iscriva, Estella si fa notare per un comportamento eccessivo, trasgressivo, violento e vendicativo. Mentre la madre spera che Estella diventi più buona, che faccia emergere la parte migliore si sé, Estella è già Crudelia e si sente destinata a qualcosa di più di quella semplice vita. Bene e male convivono nel cuore di Estella così come si vede perché bianca e nera è la testa di Crudelia. Ma se i colori sembrano dire una divisione netta, la sua anima predilige senza dubbio la parte oscura, maledetta. Rimasta sola, orfana anche della donna che l'aveva allevata, come un piccolo Oliver Twist, incontra i due giovanissimi delinquenti Jasper, Joel Fry, e Horace, Paul Walter Hauser, ai quali si lega come una famiglia. Estella sembra dominare su Cruella e, nonostante i furti e gli scippi, la sua vita, così come i suoi capelli hanno preso un unico colore, quello violaceo punk rock. La coscienza buona, genuina, sincera però è resa visibile dall'amico Jasper, il ladruncolo ragazzino che diventando uomo, prova per Estella un vero affetto fraterno. Perciò Jasper usa le sue doti da malandrino per realizzare il sogno della piccola Estella: fare la stilista di moda nella più grande Maison di Londra, quella della Baronessa. Senza saperlo, né volerlo, in realtà, darà inizio alla vita di Crudelia, Cruella che esplode nella sua più bella forma di colori. Talentuoso Villain Disney, Crudelia emerge lentamente dal suo guscio mentre incalza la regia di Gillespie con piani sequenza al ritmo del rock, cover anni Settanta. Così, entriamo nella nuova avventura di Estella alla Maison della Baronessa dal basso, nei corridoi affollati di donne e uomini che obbediscono ai comandi, negli uffici lussuosi dove si tengono i gioielli, e atterriamo a terra, mentre Estella pulendo pavimenti e bagni, non smette di sognare di diventare una stilista di successo. Le musiche fuori dall'ordinario Disney di Nicholas Britell accompagnano la visione suscitando quell'adrenalina che sorregge Crudelia nel suo processo evolutivo verso la scoperta della sua origine, un'origine che non l'aggrada per niente: quella che credeva sua madre non è sua madre, quella che l'umilia con la sua superbia, invece, è sua madre. L'incontro delle due eroine è al passo visivo di un western, di un incontro di pugilato dove la tensione fa scricchiolare le sedie. Così Crudelia torna alla Carica (d)e i 101 che diventano 3 sono altrettanti coprotagonisti del film, addestrati all'attacco ma dal carattere mansueto e pacifico che però solo Jasper e Horace sanno far emergere. La Baronessa è cattiva oltre ogni immaginazione di cattivo, capace di umiliazione; Crudelia è vendicativa allo stesso modo fino a far raccapricciare lo spettatore facendogli credere che il suo cappotto sia fatto con le pelli dei 3 dalmata sequestrati alla Baronessa. Ma Gillespie e Disney non deludono mai: i 3 bianconeri restano caramente protetti e anzi, la prole futura indica già la prossimità di una nuova carica. Crudelia di Craig Gillespie è un talentuoso film che con grande lucidità descrive la natura malvagia di Estella e la bontà nascosta di Cruella mentre l'asprezza della Baronessa si avvicina sempre più con maggiore chiarezza a quella di Miranda nel Il diavolo veste Prada, D. Frankel 2006. Ossessionata dal potere e capace per questo di uccidere persino la sua stessa figlia, la Baronessa veste i panni di un mondo luccicante di oro dietro il quale il male della corruzione alberga senza tregua. I costumi strepitosi di Jenny Beavan, costumista pluripremiata anche con gli Oscar, assecondano i caratteri solidi dei personaggi e raccontano di ciascuno il percorso di crescita: dalla silhouette luccicante di perle, emerge il volo di uno sciame di insetti, all'arrivo dell'automezzo della spazzatura che scarica un cumulo di macerie dalle quali, sorprendendo il pubblico si rivela un immenso strascico dell'abito di Crudelia che si avvicina, per la stessa meraviglia estetica alla visione di Abigal della La Favorita di Y. Lanthimos. Il Villain Disney Crudelia colpisce e affonda l'estasi dello spettatore suscitando una delle reazioni più richieste alla Settima Arte: l'immedesimazione dello spettatore. Tutta la sorprendente meraviglia sta però nel fatto che non sai davvero a chi delle due vorresti somigliare, se alla Baronessa o a Crudelia. (La recensione del film "Crudelia" è di Rita Ricucci)
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