di R. Gaudiano
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Così parlò De Crescenzo recensione] - Ingegnere, poeta e scrittore, attore e sceneggiatore, nonché amante della filosofia tanto da scrivere anche trattati filosofici. Parliamo di Luciano De Crescenzo, napoletano DOC, uomo che ha saputo cogliere con piacevole ed accattivante ironia la napoletanità verace, schietta e soprattutto sincera. Antonio Napoli e Serena Corvaglia sono gli autori di "Così parlò De Crescenzo", uno spaccato autentico di un personaggio, Luciano De Crescenzo, libero e di grande cultura, che ha vissuto la sua vita in larghezza (come dice lui stesso) e non in lunghezza, una vita piena, nel rapporto autentico con le cose, ma soprattutto con tutte le persone che hanno costruito la sua esistenza. Se il suo primo lavoro fu, per ben 20 anni, all'IBM come ingegnere, la sua carriera pullula di successi conquistati grazie al suo innato talento artistico. La narrazione scorre fluida su un registro d'interviste a personaggi chiave della vita dell'artista-scrittore. La sua relazione con Isabella Rossellini. L'amico di scena e di lavoro, Renzo Arbore. Il sociologo Domenico De Masi, sempre presente nel gruppo delle persone vicine a quest'uomo che ha saputo fare dell'ironia la sua arte più preziosa. Non poteva mancare Marisa Laurito, amica, confidente, e come lei stessa dice nell'intervista, a volte madre ed a volte figlia. Napoli e Corvaglia riescono a tratteggiare la personalità ironica e sorniona di questo ingegnere-scrittore-poeta-filosofo, attraverso spezzoni del film "Così parlò Bellavista" tratto dal libro stesso di De Crescenzo. E la scena indimenticabile della "lavatrice" con Marina Confalone regala momenti di una comicità sottile e spontanea. Nel mosaico dei ricordi di scena non mancano i momenti esilaranti del "Papocchio" spettacolo indimenticabile che De Crescenzo mise in opera con Renzo Arbore. Un persona così geniale, amico della gente, "sciupafemmine" perché bello e conquistatore delicato e sublime, viene raccontato in questo film-documentario a tratti anche commovente, da Lina Wertmueller, Renato Scarpa, Benedetto Casillo e Bud Spencer, anziano e provato amico d'infanzia di De Crescenzo, con cui, ripercorrono, in una scena, uno accanto all'altro, momenti indimenticabili della loro fanciullezza. Talento caustico e sarcastico, tipico partenopeo, De Crescenzo ha allietato, divertito ed anche fatto riflettere un folto pubblico di gente, conquistato dalla naturalezza della sua burlona ma intelligente irriverenza. E noi gli diciamo, grazie!
(La recensione del film "
Così parlò De Crescenzo" è di
Rosalinda Gaudiano)
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