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Come ti spaccio la famiglia recensione] - David Clark (Jason Sudeikis), piccolo spacciatore di droga, Rose (Jennifer Aniston), una modesta spogliarellista, il giovane Kenny (Will Poulter) e l'esuberante Casey (Emma Roberts), sono la famiglia Miller. Famiglia per modo di dire, perché i Miller sono un nucleo familiare improvvisato per… delinquere. Sono, come si definiscono loro stessi: contrabbandieri di droga. Il calcolato sodalizio è nato perché David, derubato del suo incasso giornaliero, è minacciato di morte dal suo fornitore Brad (Ed Helms) e per ripagare il furbo Brad e riuscire a restare incolume, David è costretto ad accettare di diventare un vero trafficante e a recarsi in Messico per recuperare un grosso carico di droga. Per riuscire in questa impresa, escogita un piano infallibile. Coinvolge forzatamente i suoi vicini di casa, la cinica Rose, l'aspirante cliente e bonaccione imbranato Kenny (Will Poulter), nonché la smaliziata Casey (Emma Roberts), creando la finta e curiosa famiglia Miller, con cui si dirige, a bordo di un grosso camper scintillante, verso sud, per festeggiare il weekend del 4 luglio. "Come ti spaccio la famiglia", (sinceramente titolo ridicolo nella versione italiana, l'originale è "We're the Millers"), diretto da Rawson Marshall Thurber, con una sceneggiatura a più mani di Bob Fisher, Steve Faber, Sean Anders e John Morris è una commedia molto americana, esilarante ed a tratti anche simpatica, in cui la realtà si coniuga in modo demenziale con una finzione funzionale alla pericolosa situazione creatasi tra spacciatori, trafficanti e la maldestra finta famiglia Miller. Il film che orchestra tutto il plot sulla menzogna, riesce per il rotto della cuffia ad affrontare tematiche reali come i valori che caratterizzano le giovani generazioni, ancora attratti dal bisogno di sentimento familiare, come il sentirsi veramente parte di una famiglia. "Come ti spaccio la famiglia" è un classico prodotto americano, sulle linee di quei serial che trattano cambiamenti culturali e nuovi valori con una comicità discutibile. Molto spazio a comportamenti di giovani immersi nel proprio mondo, impazienti di abbandonare il tetto familiare, ma che alla fine rivelano una celata fragilità . "We're the Millers" punta alla riuscita del racconto intorno a queste tematiche attuali, con l'aiuto di qualche gag. Il sentimento familiare alla fine solletica ed incuriosisce i nostri baldanzosi protagonisti, sentimento che nasce dal forzato e fortuito stare insieme. Il linguaggio scurrile usato nei dialoghi è una forte esagerazione, voluta per sottolineare un oggi in cui la parolaccia o l'allusione grottesca a comportamenti codificati sono forme culturali standardizzate. Ma non è così. Alla fine si tratta di un film che, pur strappando qualche risata, non è niente di più che una spensierata commedia "on the road", discreta nel suo genere.
(La recensione del film "
Come ti spaccio la famiglia" è di
Rosalinda Gaudiano)
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