La recensione del film Come la prima volta

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COME LA PRIMA VOLTA - RECENSIONE

Come la prima volta recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Come la prima volta recensione] - Oscar è un fotografo e la fotografia per lui rappresenta il ricordo, il tempo che è stato, lo struggimento di qualcosa che è passato. Beatrice sua moglie ha l'Alzheimer e Oscar si reca tutti i giorni a trovarla nella struttura d'accoglienza. Emanuela Mascherini conclude con "Come la prima volta" il percorso di ricerca iniziato con "Nerofuori" e "Offline", nell'approccio misurato con solitudini emergenti nella nostra contemporaneità. In "Come la prima volta" esiste forse una solitudine più crudele, non riconosciuta. La persona, la compagna è presente, ma non riconosce, la sua mente è piombata nell'oblio più ingrato. Oscar e Beatrice sono interpretati con garbo e bravura rispettivamente da Luciano Virgilio e Giusy Merli, che riescono a rendere molto bene la malinconia di un tempo passato inesorabilmente e l'attaccamento a qualcosa che lo cristallizzi, lo trattenga nella memoria, come può fare un computer. Ma quando eventi cancellano anche il tempo immortalato in alcune foto, la solitudine diventa disperazione ed ogni certezza si sgretola miseramente. Presentato alla mostra del Cinema di Venezia all'interno della terza edizione di Love-Gai Giovani Autori Italiani, "Come la prima volta" tra realtà e finzione cinematografica, convince abbastanza e riesce a catturare lo spettatore nella riflessione di una solitudine alienante e corrosiva. (La recensione del film "Come la prima volta" è di Rosalinda Gaudiano)
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