Trama
CITTA' AMARA di John Huston
Siamo negli anni '70 in una piccola cittadina della California. Dentro una palestra vive un piccolo mondo, quello del pugilato straccione, degli incontri truccati, dei sogni di gloria presto naufragati nella miseria e nell'alcool. Uno di questi rottami è Billy Tully (Keach), un ex pugile ubriacone, abbandonato dalla moglie e che ora vive con un'altra alcolizzata. Billy prende sotto la sua protezione Ernie (Bridges) un giovane aspirante boxeur, lo incoraggia e lo affida al suo vecchio manager. È una specie di rivincita che li galvanizza entrambi, ma le loro speranze sportive ed umane sono destinate al fallimento.
Idea Centrale
Se la boxe è metafora della lotta per la sopravvivenza, lo è anche del decadimento fisico, del fallimento, della vecchiaia e della morte.
Analisi
"Città amara" è soprattutto un documento autobiografico senza sentimentalismi e sbavature, con alcune punte di analisi inpietose e perfino crudeli (l'inferno della coppia). Dramma iperrealista, velato di uno struggente lirismo, ci offre un ritratto disperato della condizione umana. Intorno ai due personaggi fondamentali prende forma il mondo del pugilato di serie C, descritto come un mattatoio ed un luogo di violenza bestiale. La
fotografia di Conrad Hall contribuisce a fondere le esigenze realistiche con uno stile sofisticato e crepuscolare, insieme a una tecnnica di ripresa quasi sempre inchiodata sul volto e sulle spalle dei protagonisti.
Note e curiosità
Da giovane il regista John Huston praticò a lungo la boxe come dilettante. Nello slang americano Fat City significa Eldorado. (Da "201 film capolavoro" di Gaetano Sandri)