La recensione del film Cinquanta sfumature di grigio

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CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO - RECENSIONE

Cinquanta sfumature di grigio recensione
Recensione

di Martina Farci
[Cinquanta sfumature di grigio recensione] - Anastasia Steele (Dakota Johnson) è una ragazza che studia letteratura inglese ed è prossima alla laurea. Un giorno, per sostituire l'amica influenzata, va ad intervistare Christian Grey (Jamie Dornan), il giovane affascinante e ricco amministratore delegato della Grey Enterprises Holding Inc. Tra i due è subito amore a prima vista, ma lui mette subito in chiaro le cose: è un dominatore e non cerca una storia d'amore, ma una sottomessa. Cinquanta sfumature di grigio è il primo capitolo della trilogia letteraria scritta da E. L. James, che è stata tradotta in 52 lingue e ha venduto più di 100 milioni di copie, suscitando scalpore fin dalla sua uscita. Ora, con l'arrivo della trasposizione cinematografica, tutto sembra esser già stato detto e scritto. Ma la curiosità di vedere tramutate in immagini le scene sadomaso descritte nel libro sicuramente farà del film un successo al box-office. Successo nato inspiegabilmente da libri scritti in maniera mediocre, ma che hanno avuto il suo punto di svolta nella trama piccante e nel suo protagonista, quel Mr. Grey che – forse – tutte vorrebbero incontrare: bellissimo e miliardario. Piccolo difetto: è un dominatore e un maniaco del controllo. Cose che, comunque, l'hanno reso ancora più affascinante. Nel film è interpretato da un Jamie Dornan – il serial killer di The Fall – che dimostra di non avere le cinquanta sfumature del titolo, ma che in più di un'occasione viene salvato - non solo in senso figurativo - da Dakota Johnson. Il film inizia in maniera paradossale, con più scene che strappano risate imbarazzate, ma che pian piano trova un giusto equilibrio. La macchina da presa lascia intendere più che mostrare esplicitamente, deludendo tutti quelli che si aspettavano un film molto più "hot", dove manette, cravatte e frustini non possono soddisfare da soli le fantasie. La stanza dei giochi, poi, aperta dopo più di metà film, non fa che confermarlo. Scelta sicuramente dettata dal target di pubblico a cui è rivolto, e di conseguenza da vero e proprio "blockbuster". Cinquanta sfumature di grigio, quindi, si allontana drasticamente dallo scandalo annunciato, rivelandosi un semplice e innocuo adattamento cinematografico – se poi si vuole discutere dell'inutilità dei libri, questo è un altro discorso – ma che farà indubbiamente pensare per il marketing e per i milioni di euro e dollari che incasserà in tutto il mondo. Ma questo volevano e questo otterranno, complice anche una colonna sonora, in particolare il singolo Love me Like You Do di Ellie Goulding, che, a sua volta, sta scalando le classifiche. Il resto non conta. (La recensione del film "Cinquanta sfumature di grigio" è di Martina Farci)
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