La recensione del film Chi salverà le rose?

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CHI SALVERA' LE ROSE? - RECENSIONE

Chi salverà le rose? recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Chi salverà le rose? recensione] - Giulio Santelia (Carlo delle Piane), avvocato, ma in realtà accanito giocatore di poker, vive da anni con Claudio (Lando Buzzanca), formando una coppia solida, uniti da amore e da profondo affetto. Giulio ha una figlia, Valeria (Caterina Murino) con un figlio, Marco (Antonio Careddu), che adora Giulio e Claudio, per lui importanti figure di nonni. Claudio si ammala gravemente e il mondo pare crollare in quella casa dove regna la spensieratezza ed il rispetto reciproco. La malattia di Claudio porta anche un grande dissesto finanziario. Giulio, vende tutto ciò che può per raggranellare denaro sufficiente alle cure mediche di Claudio, e fa un fioretto, una specie di voto: per amore di Claudio non giocherà più a poker. Ogni mattina porta a Claudio una bellissima rosa rossa, simbolo di un legame forte ed autentico che lo lega all'amico della vita. Valeria, che ha sempre avuto con il padre un rapporto conflittuale, capisce che qualcosa di molto serio sta succedendo in casa di Giulio e Claudio ed inizia ad essere presente con assiduità, recuperando quel legame famigliare quasi annullato. Ma ci vogliono soldi, tanti soldi… Giulio non può più giocare a poker per la promessa che ha fatto in virtù di quell'unione che sente che potrebbe finire. Ma c'è Marco che può sostituire il nonno al tavolo dei giocatori, visto che ha da lui ereditato altrettanta passione e bravura per il poker. "Chi salverà le rose", opera prima del regista sardo Cesare Furesi, interamente girato sul palcoscenico incantato del mare di Alghero e parte della città antica, non riesce a strutturare una convincente fluidità narrativa, tanto che il sentimento autentico d'amore che unisce Giulio Santelia (quel Giulio di "Regalo di Natale" di Pupi Avati) a Claudio, accusa smarrimento e perdita di poeticità. Il soggetto è lodevole! Una storia d'amore, di un legame forte, della paura da parte di Giulio di perdere la ragione della vita, la consapevolezza della fine inesorabile di qualcosa di bello che purtroppo non è infinito. Tra commedia amara e dramma esistenziale, Furesi resta molto basso, non riuscendo a cogliere l'interezza del sentimento di questa vita famigliare e di questo amore bello e disperato ad un livello profondo, sottraendo rilievo alla forma ed anche al contenuto. I protagonisti della storia si ritrovano e cercano di riappropriarsi di quei legami e sentimenti importanti, sforzandosi di percepirsi uniti nella malattia terminale di Claudio. Ma tutto questo Furesi non riesce a renderlo in un discorso filmico univoco. Così il racconto sull'Amore viene svilito da una caratterizzazione debole dei personaggi chiave, che soffrono, alla fine, per una regia inconcludente. "Chi salverà le rose", storia di un legame forte, materializzato nel sentimento dolcissimo tra Giulio e Claudio, coppia omosessuale, ormai oltre il crepuscolo della loro esistenza, nel suo incedere da fiction, prospetta solo frammenti di una storia e non il senso della storia nella sua interezza. Il finale dà il colpo di grazia, nella resa vigliacca ad una vita che non ha più senso. Carlo delle Piane e Nando Buzzanca comunque riescono con la loro bravura a sollevare le sorti di un cinema purtroppo inefficace, la stella è per loro due. (La recensione del film "Chi salverà le rose?" è di Rosalinda Gaudiano)
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