La recensione del film Chef

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CHEF - RECENSIONE

Chef recensione
Recensione

di Elisa Lorenzini
[Chef recensione] - C'è uno spunto molto furbo nell'idea di Jon Favreau di raccontare l'avventura anarchica di uno chef talentuoso: cavalcare il maremoto dell'attrazione mediatica per il mondo dei fornelli e divertirsi a scimmiottarla, ricavandone un successo. Non sappiamo ancora se di successo si tratterà, considerato che, al netto di alcune gag succose e della verve di pochi protagonisti, Chef non brilla certo per innovazione o spessore. Ma la storia del capo partita Carl Casper, che si ribella al dispotismo di un ristoratore ottusamente accecato dai soldi facili e si lancia in un'avventura on the road insieme al figlio di dieci anni, all'amico Martin e all'ex moglie in odore di riappacificazione, riesce a catturare l'attenzione della platea proprio grazie all'attualità dei suoi ingredienti. Già, perchè oggi la moda impone che la cucina sia un luogo glamour, un proscenio a tutti gli effetti e non una semplice piazza familiare. Non solo: in un'ideale proiezione delle tendenze sociali e culturali, la cucina di Chef teorizza un ritorno alle origini, il rifiuto della ricercatezza e il recupero di un'arte di strada, intessuta di odori e di sapori ancestrali. E' un food road movie quello impastato da Favreau con la complicità di un cast blasonato. Ma tolti i nomi altisonanti (Dustin Hoffman, Scarlett Johansson, Robert Downey Jr.)il film si sostanzia delle prelibatezze imbastite dallo chef Carl, fluisce attraverso l'ubriacatura sensoriale offerta dalla vista dei cibi. E' così che una storia in sè piuttosto esile, condita con i clichè abusati della paternità in cerca di riscatto e del viaggio formativo alla ricerca del proprio io più profondo, trova una sua dignità proprio grazie al fascino visivo del suo ingrediente principale: il cibo. Un ruolo decisivo lo gioca anche la colonna sonora, dominata da note caraibiche che riecheggiano la spensieratezza e l'autenticità inseguite dal protagonista. Nonostante non strappi grida di giubilo, Chef non si esaurisce nella banalità dei soliti luoghi comuni (happy end incluso) ma azzarda una disquisizione sulla cucina come matrice culturale che non dispiace e che diverte. (La recensione del film "Chef" è di Elisa Lorenzini)
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