La recensione del film Cattivissimo Me 3

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CATTIVISSIMO ME 3 - RECENSIONE

Cattivissimo Me 3 recensione
Recensione

di A. Bizzotto
[Cattivissimo Me 3 recensione] - Il richiamo delle origini è fortissimo, in questo terzo capitolo di Cattivissimo me. Anche se a fin di bene. Perché Gru ha sì messo la testa a posto con l'amata Lucy, ma buon sangue non mente. Licenziati entrambi dalla nuova boss della Lega Anti Cattivi per essersi lasciati sfuggire Balthazar Bratt, malvivente rimasto (stilisticamente) fermo a quegli anni '80 in cui era una baby-star della tv, ritrovano il gemello di Gru, Dru: separati alla nascita, i due condividono un DNA da cattivi. Dru, però, sembra avere solo la passione per la delinquenza, non le abilità: dell'eredità paterna (un vero e proprio arsenale futurista da autentico cattivissimo) non sa bene che farsene. Gru cede così alle lusinghe del gemello e accetta di aiutarlo a realizzare un colpo. Soltanto per penetrare nel rifugio di Balthazar Bratt, però, sottrargli un diamante rubato e restituirlo al museo che lo custodiva. L'infilata di gag della terza puntata del cartoon che nel 2010 esplose in un successo planetario, diretta da Kyle Balda e Pierre Coffin, è sapida come nei precedenti. Soprattutto perché i suoi protagonisti, disegnati dalla sceneggiatura di Ken Daurio e Cinco Paul, sanno generare empatia immediata: da Gru e Lucy, ora genitori amorevoli, fino alle tre figlie campionesse di intelligenza, capaci di servire ai genitori una cena a sorpresa a base di zuppa di caramelle e (nel caso della più piccola) votarsi alla cocciuta ricerca di un vero unicorno. Con un cattivo tanto detestabile e fuori moda, poi, il gioco è fatto: i marchingegni del racconto filmico non si inceppano (quasi) mai. La debolezza di Cattivissimo me 3 sta, piuttosto, nelle linee della sua storia. Se l'incipit con l'inseguimento rocambolesco di Bratt, il furto del diamante e il brusco licenziamento di Gru e Lucy – letteralmente buttati fuori dalla Lega – funziona, l'imbrogliarsi della matassa si rivela invece piuttosto gracile. Mancano corpo e spessore a questo secondo sequel, che prende vita attorno a un'idea brillante (rispolverare l'antica "cattiveria" di Gru facendola rivivere attraverso il gemello Dru) senza saperla davvero sfruttare, approdando a un risultato che è sì di facile approccio per i giovanissimi, ma che allo stesso tempo è decisamente poco originale nel suo sviluppo narrativo. Il villain, che pur strappa la risata, è piatto e unidimensionale; il rapporto fra i gemelli ritrovatisi, che sembra dover essere conflittuale, si assesta su un buonismo facilmente prevedibile; il rocambolesco finale resta qualcosa di ultra-classico. Confezione ottima per gli aficionados della saga, ma esito ostico per i non iniziati, meno sensibili all'entusiasmo che i protagonisti sanno generare nei fan dei due precedenti. Così, il vero colpo d'ala del film arriva ancora una volta con l'esilarante, giocosa irriverenza dei Minions, la cui graffiante scorrettezza è sempre ben dosata, politically incorrect quanto basta. (La recensione del film "Cattivissimo Me 3" è di Alessandro Bizzotto 3)
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