di E. Lorenzini
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Captain America il soldato d'inverno recensione] - C'è odor di guerra fredda nel secondo capitolo del super franchise Marvel Comics intitolato a Capitan America. The Winter Soldier è l'anello di congiunzione tra l'esordio spettacolare dell'eroe a stelle e strisce nella guaina muscolare di Chris Evans e una probabile evoluzione della trama sotto altre forme ed è la caricatura poco velata di un'America corrotta, compromessa nei suoi poteri forti, pervasa da una politica del sospetto che avvelena i Palazzi e mina l'immagine del Paese nel mondo. In questa ripresa dell'avventura, il biondo e graduato supereroe scongelato nel futuro dopo aver calcato la Storia combattendo i nazisti nella Seconda Guerra Mondiale, si ritrova a fronteggiare un nemico improbabile, abbarbicato in cima allo S.H.I.E.L.D, l'organizzazione d'intelligence paramilitare schierata a difesa degli Stati Uniti. Affiancato dalla seducente Vedova Nera (una Scarlett Johansson penalizzata da un liscio caschetto rosso fuoco che la rende più macchietta che vamp) e dal nuovo alleato Falcon, l'action figure più patriottico di casa Marvel deve forzare i suoi principi di integrità e lealtà assolute (parecchio anacronistici) e sporcarsi con l'ambiguità dei potenti. Le linee guida della Marvel Comics vengono ampiamente confermate da questo ennesimo fanta-blockbuster tutto muscoli, esplosioni e acrobazie: i film che proiettano in 3d le gesta dei fumetti più famosi del mondo devono innanzitutto intrattenere. Lo show prima di tutto: prima della complessità psicologica, in Captain America assai più labile che altrove; prima del sostrato socio-politico; prima dei parallelismi con le derive del mondo reale. Tuttavia, a differenza di altri spin-off della grande famiglia dei Vendicatori, come Iron Man e Thor, Captain America sviluppa meno il profilo del suo protagonista e sembra servire più che altro lo sviluppo della macro trama della saga Avengers, di cui il secondo capitolo è in fase di lavorazione. Colpa (forse) del pur scenografico Chris Evans, il cui carisma non arriva a competere con quello di Robert Downey Jr. e di Chris Hemsworth. Colpa (di sicuro) della regia dei fratelli Joe e Anthony Russo, più anonima e piattamente spettacolare di quella ragionata e citazionista di Joe Johnston, autore del primo Cap. Fatto sta che The Winter Soldier attiene fin troppo bene al prototipo del film(etto)ne scritto e confezionato per alienare lo spettatore e convincerlo della realtà dell'irreale e anche le allusioni alla gestione contemporanea delle relazioni di forza tra superpotenze risultano stantie, retoriche: non aggiungono nè tolgono nulla alle normali intuizioni di uno spettatore medio che sfogli giornali, tv e pagine web.
(La recensione del film "
Captain America il soldato d'inverno" è di
Elisa Lorenzini)
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