La recensione del film Cani sciolti

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CANI SCIOLTI - RECENSIONE

Cani sciolti recensione
Recensione

di Mirko Nottoli
[Cani sciolti recensione] - Topoi di un film "truzzo": i nostri eroi che avanzano verso la cinepresa mentre alle loro spalle esplode tutto; la rapina in banca con le maschere di gomma simpatiche; il dialogo fitto di facezie in Tarantino style; i messicani barbari e pulciosi e i gringo fighi che masticano chewingum; la C.I.A. corrotta; la C.I.A. spietata; è sempre colpa della C.I.A.; un mexican standoff non a due, non a tre bensì a quattro perché se si svacca bisogna farlo bene; la chica messicana, cascata di capelli neri e pelle ambrata, in topless; la camminata spaccona di Denzel Washington; il sorriso spaccone di Denzel Washington; Denzel Washington che è sempre il migliore; il nostro eroe che fa il piacione con una cameriera poco prima della rapina; i nostri eroi che sparano a ralenty sotto una pioggia di banconote; finale con i nostri eroi che si allontanano parlottando tra loro mentre la cinepresa si alza. C'è tutto quanto in Cani sciolti indi per cui, per la proprietà transitiva, Cani sciolti può essere definito un film "truzzo". Ma, proprio per questo, anche molto divertente. Sul tavolo 40 milioni di dollari; intorno la Cia, la Dea, i narcotrafficanti, la Marina degli Stati Uniti e due cowboys solitari, rinnegati e traditi, senza parte ma con tanta arte. A voi indovinare chi vincerà. Tratto da una Graphic novel – 2 guns del 2009 – Cani sciolti ripropone senza sostanziali varianti il classico tema del buddy movie occhieggiando più o meno inconsapevolmente, alle atmosfere smargiasse e sciroccate, eppur venate da un romanticismo noir in cui i perdenti vincono pur rimanendo perdenti perché la legge morale questo richiede, dei romanzi di Joe Lansdale. Il regista, l'islandese Baltasar Kormakur ritrova Mark Wahlberg dopo averlo già diretto in Contraband e stavolta gli riesce quello che là aveva ciccato grazie alla scoperta dell'esistenza dell'ironia, all'epoca di Contraband questa sconosciuta. Vi aggiunge, in veste di carico da undici, il più volte citato Denzel Washington che è come dire sottoscrivere un'assicurazione per la vita. Potrà anche fare film di merda (Codice genesi tanto per dirne uno, Unstoppable tanto per dirne un altro) ma difficilmente sbaglia. Coppia inedita, ciononostante molto affiatata (almeno così pare), entrambi trasmettono l'idea di essere i primi a essersi divertiti nel realizzare il film. Lo stesso Wahlberg, pessimo nel vestire i panni del duro tutto d'un pezzo, funziona invece quando deve prendersi in giro (vedi anche il precedente Pain&Gain). Nel ricco cast anche Bill Baxton, Paula Patton, Fred Ward e James Marden, forse l'unico fuori luogo. (La recensione del film "Cani sciolti" è di Mirko Nottoli)
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