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Boston recensione] - Tutti ricorderanno l'attentato terroristico avvenuto durante la maratone di Boston del 2013. Due bombe rudimentali, assemblate con due pentole a pressione, esplosero nei pressi del traguardo causando 3 morti e centinaia di feriti. I responsabili, due fratelli musulmani di origine cecena, furono individuati grazie alle telecamere, inseguiti e catturati 4 giorni dopo. Uno fu ucciso, l'altro si trova tuttora nel braccio della morte. Boston – caccia all'uomo, mescolando action e cronaca o meglio, travestendo da action la cronaca, ricostruisce quella vicenda. A tu per tu con un tema quanto mai attuale, visto che gli attentati di matrice islamica sono all'ordine del giorno, Peter Berg, regista muscolare di grana grossa, ci va giù un tanto al chilo nella descrizione delle situazioni e dei personaggi, senza perdersi dietro a sofisticate analisi socio-politiche sull'origine e lo sviluppo della jihad o sulle possibili cause e concause della precaria integrazione delle minoranze etniche, per concentrarsi esclusivamente sulla netta ripartizione tra buoni e cattivi. Inizia introducendoci con una rapida carrellata i vari protagonisti che saranno in vario modo coinvolti nell'attacco dinamitardo, da cui si evince che gli americani sono tutti buonissimi: le coppiette si dicono "ti amo" ogni 5 minuti, sia che si tratti di giovani sposini sia che si tratti di due vecchiardi che si sopportano da 40 anni, danno la mancia alle commesse dei fast food, lasciano il sigaro acceso fuori dai negozi per non disturbare, si offrono spontaneamente di farsi foto ricordo con grandi sorrisi e pacche sulle spalle. Il tutto solo per accrescere in chi guarda il senso di indignazione e la sete di vendetta all'esplodere degli ordigni, che se gli ordigni avessero ammazzato tre pezzi di merda invece di tre onesti e patriottici cittadini, l'effetto non sarebbe stato lo stesso. La morale, elementare e ineccepibile di Boston – caccia all'uomo, è affidata tutta alle parole di Mark Wahlberg, bostoniano doc, qui sorprendentemente nel ruolo che non ti aspetti, imbolsito e claudicante, riassumibile più o meno così: "il male esiste ed esisterà sempre, dobbiamo rassegnarci. Solo l'amore ci può salvare".
Nel cast anche John Goodman a cui hanno aperto la valvola e si è sgonfiato, Michelle Monaghan, J.K. Simmons e Kevin Bacon in un ruolo inutile.
(La recensione del film "
Boston" è di
Mirko Nottoli)
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