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Borg McEnroe recensione] - "Il tennis è uno sport solitario. Non c'è un posto dove nascondersi quando le cose vanno male. Niente panchina, niente bordo campo, nessun angolo neutrale. Ci sei solo tu, nudo". Questa frase potrebbe racchiudere alcune sensazioni che provano gli atleti su un campo da tennis, ma soprattutto rappresenta appieno i due protagonisti del film Borg McEnroe, diretto da Janus Metz. Dopo aver vinto il Premio del Pubblico BNL alla 12.ma edizione della Festa del Cinema di Roma, arriva al cinema l'opera che racconta una rivalità storica che ha fatto la storia dello sport e fatto appassionare, e innamorare, milioni di spettatori. Siamo a Wimbledon, nel 1980: Bjorn Borg è il favorito numero uno per aggiudicarsi il titolo londinese per la quinta volta consecutiva, ma prima deve battere il nuovo fenomeno del tennis americano mondiale, John McEnroe. Una partita epica che rappresenta una svolta nella carriera di entrambi i giocatori, e che è diventata una pietra miliare nella storia del tennis. Due atleti agli antipodi, glaciale il primo, esuberante il secondo, ma che con una racchetta in mano hanno sempre dato il proprio meglio, regalando momenti unici, e indimenticabili, di sport. Ma quello che Janus Metz mette in mostra è l'uomo prima dell'atleta, il carattere prima dell'esultanza, i sacrifici prima della vittoria. Ne esce un ritratto intimo ed emozionante di due campioni che nella loro quotidianità hanno dovuto ripetutamente fare i conti con una realtà ben diversa rispetto a quella che il grande pubblico era abituato a vedere, apprezzare o odiare. E il fatto che ci sia più Borg di McEnroe è una scelta registica che ha portato a capitalizzare maggiormente l'attenzione verso una partita in cui a parlare era semplicemente il campo, tra servizio, break, volee e un tie-break da cardiopalma, dove tutto il talento dei due giocatori ha capitalizzato il mondo intero. Borg McEnroe, quindi, è un film che parla di tennis attraverso gli occhi di chi , tra sfuriate e vittorie, l'ha cambiato, ma che non perde di credibilità neanche quando, per più di venti minuti, viene rappresentata la finale di Wimbledon. Che si sia aperto il campo per raccontare nuove rivalità dedicate a questo sport? Federer e Nadal potrebbero sicuramente essere i prossimi, ma almeno per il momento rimarrà impressa nello spettatore la freddezza di Biorn Borg, l'elettrico John McEnroe e la loro storia tanto umana quanto fenomenale.
(La recensione del film "
Borg McEnroe" è di
Martina Farci)
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