La recensione del film Bling Ring

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BLING RING - RECENSIONE

Bling Ring recensione
Recensione

di Francesca Tiberi
[Bling Ring recensione] - Rappresentazione attuale dell' "American Dream" è la vita a Los Angeles, scintillante città californiana popolata da volti noti del jet set, che fanno mostra del loro successo e potere economico dalle inarrivabili ville sulle Hollywood Hills. Proprio l'area residenziale esclusiva, in particolare le abitazioni di Paris Hilton, Orlando Bloom e Rachel Bilson, sono state saccheggiate dal "Bling Ring", una gang di adolescenti benestanti di Los Angeles. Lo ha riportato Nacy Jo Sales in un noto articolo, "The Suspects Wore Louboutins", apparso su Vanity Fair Usa nel 2010. Sofia Coppola, prese in mano le trascrizioni delle interviste ai ragazzi del Ring, ne ha tratto una sceneggiatura che vorrebbe essere un monito: "Credo che guardi alla nostra cultura e al fenomeno dei reality – spiega la regista – e a come queste cose abbiano influenzato questi ragazzi". "Bling Ring" arriva sugli schermi italiani il 26 settembre, per raccontare la vera storia dei "sospettati in Loboutins", quattro ragazze e un ragazzo di buona famiglia: Mark, Nicki, Sam, Rebecca, Emily, e Laurie. Coppola mostra, utilizzando uno ritmo molto veloce, adeguato ad un linguaggio pubblicitario glamour e patinato,- che non le è nuovo visti gli spot girati per la Maison Dior- i desideri e le aspirazioni di quella che ritiene sia cultura americana dei giorni nostri. Così il montaggio unisce scene di shopping compulsivo, a momenti in cui i ladri in tacchi a spillo svaligiano la (vera) cabina armadio di Paris Hilton, divertimento selvaggio nei club più esclusivi di L.A. al fianco di Kirsten Dunst, a riunioni tra amici nella tipica cameretta adolescenziale, dove però cocaina e refurtiva da piazzare sono il centro delle discussioni. Gli eccessi dei componenti il Bling Ring si trasformano da giochi incoscienti in crimini reiterati, che diventano normale consuetudine per adolescenti a cui non sono stati trasmessi altro che valori distorti. L'idea alla base della sceneggiatura è rinnovata solo dai fatti criminosi citati da Nancy Jo Sales, infatti a marzo 2013 è uscita un'altra pellicola critica nei confronti dei giovani americani: "Springbreakers" di Harmony Korine, un racconto pulp al neon con starlette come Selena Gomez e l'istrionico James Franco. "Bling Ring" perciò non presenta un'idea originale, ma riporta al centro del dibattito cinematografico e non il problema delle nuove generazioni- quali valori inseguono, quali sono le loro aspettative e i loro desideri- con un linguaggio più adeguato ad un videoclip che ad un lungometraggio, capace però di rendere l'assuefazione all'apparenza. Dal punto di vista tecnico, la lunga ripresa dalle colline di una delle tante rapine attira l'attenzione per le reminescenza con una nota scena del depalmiano "Body Double". Il merito è del direttore della fotografia Harris Savides. (La recensione del film "Bling Ring" è di Francesca Tiberi)
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