BLADE RUNNER
di Ridley Scott
di Francesca Marciello
Scopo di questa rubrica è analizzare i grandi CAPOLAVORI del '900 e quindi di IERI. Contestualizzarli ad OGGI per capire se la prova del TEMPO li ha resi ETERNI o superati. Verranno presi in esame solo opere che all'epoca venivano considerate CAPOLAVORI per capire, analizzando il contenuto e la forma, gli aspetti che li hanno resi tali da essere, circoscritti al loro TEMPO per ovvi motivi sociali, ETERNI anche OGGI e DOMANI.
«Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da
combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B
balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti
andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire. ». E'
probabilmente uno dei monologhi più celebri della storia del cinema.
Poche frasi capaci di condensare l'essenza di un film unico nel suo genere:
Blade Runner.
Quando uscì nelle sale la prima volta nel 1982, non riscosse il successo
sperato e anche la seconda proiezione nel 1992 fu appena sufficiente per
rientrare delle spese di produzione.
Con il passare del tempo è diventato, invece, un pilastro della cinematografia
contemporanea posizionandosi, secondo l'American Film Istitute, al 97° posto
nella classifica AFI's 100 Years … 100 Movies.
Ambientato nel 2019 in una Los Angeles perennemente avvolta nella nebbia e
oppressa dall'ombra,
il film ruota attorno alle vicende di Rick Deckard, appartenuto in passato all'
unità speciale "Blade Runner" e richiamato suo malgrado in squadra per
"ritirare" quattro esseri simili agli uomini, dalle capacità intelletive e
fisiche superiori alla norma (detti replicanti) fuggiti delle colonie extra-mondo e tornati sulla Terra.
La caccia di Deckard sarà dura e violenta, e lo porterà nelle zone più
malfamate della città, oppresse dalla ipertecnologia e dagli enormi schermi sui
grattacieli dove campeggiano manifesti pubblicitari.
Tutto questo è reso più complesso dalla presenza di Rachel, un particolare
tipo di replicante, femminile quanto e forse più di una donna umana tanto che
Rick ne sarà conquistato.
Ma Blade Runner non è un semplice film di fantascienza.
Sono combinati elementi tipici di una trama noir alle caratteristiche di un
film sentimentale o ancora di uno d'azione-fantascientifico.
Vengono sollevati, grandi temi dell'esistenza umana come la vita e la paura
della morte. Ed è notevole come le riflessioni prendano spunto da esseri che di
umano non hanno nulla, i replicanti. Infatti è soltanto attraverso la
disperata rabbia di Roy, uno degli umanoidi, verso il proprio "padre", colpevole
di averlo creato con soli quattro anni di autonomia, e attraverso il suo
splendido monologo recitato poco prima di "spegnersi" davanti a uno stupefatto
Deckard, al quale ha appena salvato la vita, che riusciamo a scorgere un barlume
di speranza e umanità, paradossalmente in chi non avrebbe dovuto averla.
E l'interrogativo che sorge quindi è: i replicanti sono poi così diversi da
noi?
Ma come si dice anche l'occhio vuole la sua parte e in questo caso esso non può
dirsi deluso. La scenografia di Jordan Cronenweth è in perfetta sintonia con
la storia stessa, grazie ad un'estrema cura e ricercatezza delle immagini e
degli effetti, la particolare ambientazione (anche gli esterni hanno sempre una
luce notturna), le innovative atmosfere create (la continua dominante blu, gli
ambienti urbani tecnologicamente sofisticati ma caotici e brulicanti di una
umanità confusa e sempre immersa in una penombra artefatta).
Inoltre la struggente colonna sonora composta da Vangelis (nomination miglior
colonna sonora Golden Globe e British Academy Film Awards) sottolinea in
maniera perfetta le atmosfere e le ambientazioni stesse del film, e in
particolar modo quelle che mettono in risalto il legame tra Deckard e Rachel.
Sicuramente la pletora di attori dalle doti straordinarie ha contribuito alla
riuscita dell'opera. Nel ruolo di Rick Dekard troviamo un ineccepibile Harrison
Ford, una perfetta Sean Young nel ruolo di Rachel e Rutger Hauer che nel ruolo
di Roy mostra al meglio le sue doti recitative, regalandoci un'interpretazione
intensa ed emozionante.
Questo riuscito connubio di fattori ha reso Blade Runner una vera e propria
pietra miliare.
Lo era IERI, lo è OGGI lo sarà e DOMANI..