La recensione del film Bellissima di Luchino Visconti

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Trama

BELLISSIMA di Luchino Visconti

Bellissima Recensione
Una popolana romana (Magnani) sogna che la sua bambina (Apicella) diventi una piccola stella cinematografica e la iscrive ad un concorso per un film del regista Alessandro Blasetti (il regista recita la parte di sé stesso). Il film racconta i sacrifici, le peripezie, le illusioni di questa madre che litiga con il marito, che quasi mette in crisi il matrimonio, che cede anche agli inganni di un piccolo truffatore (Chiari) per far arrivare la sua bambina a vincere il provino. Alla fine, di fronte alle umiliazioni che subisce la piccola, derisa dai tecnici e dai giornalisti presenti, la donna ritrova il suo orgoglio, rifiuta il contratto e ritorna in famiglia.
Idea Centrale
Una donna, una madre che ha dovuto rinunciare alle sue segrete aspirazioni piccolo borghesi tenta di realizzarle attraverso la figlia.
Analisi
"Bellissima", sintesi perfetta fra la regia di Visconti e l'interpretazione straordinaria di Anna Magnani traccia un profilo amaro, grottesco e feroce sul falso mito del cinema. Infatti, quando il film venne girato il divismo mieteva ancora le sue vittime, soprattutto negli strati più poveri della popolazione. La rappresentazione dei personaggi popolani è ricca di contrasti e contraddizioni, realizzata con l'occhio impietoso di chi sa che i sogni sono destinati ad infrangersi di fronte alla ferocia della realtà.
Note e curiosità
La colonna sonora utilizza, ironicamente, le arie dell''Elisir d'amore di Gaetano Donizetti.(Da i "201 film capolavoro secondo la critica" di Gaetano Sandri)


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