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Barry Gloria e i Disco Worms recensione] - Dopo i simpatici insetti di "A bug's life" e "Zeta la formica", è la volta dei vermi a debuttare sul grande schermo con "Barry, Gloria e i Disco Worms" per conquistare il favore di grandi e piccini.
"Barry, Gloria e i Disco Worms" è la storia di Barry, un giovane verme, che non accetta di essere tale. La sua natura gli va stretta: non si capacita, infatti, di essere in fondo alla catena alimentare e di essere venuto al mondo soltanto per strisciare tra i rifiuti e mangiare terra.
La madre, creatura di salute cagionevole, ansiosa e autoritaria, vorrebbe vederlo proseguire il mestiere del padre come impiegato del compostaggio e sogna per lui un futuro da dirigente medio all'interno dell'azienda, ma Barry desidera qualcosa di più, anche se ancora non sa bene che cosa.
Un giorno, per caso, si imbatte in un vecchio vinile di musica funky e il boogie lo conquista: il suo corpo è fuori controllo, inizia a muoversi a ritmo di musica e da quel momento non riesce più a pensare ad altro che alla disco music.
Così, forte di questa scoperta, decide di sfidare il monotono destino di ogni verme fondando una band musicale, composta dall'amico Tito, la bionda Gloria (di cui è segretamente innamorato e che viene corteggiata dall'odioso Tony, uno scarabeo famoso per le sue doti canore) e un paio di altri stravaganti personaggi, e iscrivendola ad una gara canora. Barry chiama la band "Barry, Gloria e i Disco Worms" e vuole vincere a tutti i costi la gara per dimostrare al mondo che anche i vermi, pur essendo sprovvisti di arti, sanno ballare a ritmo, cantare e suonare, così che gli altri insetti la smettano di prendersi gioco di loro.
Inizialmente Tito e gli altri sono poco convinti, ma poi l'entusiasmiamo di Barry contagia tutti e ha la meglio. Purtroppo però il destino è in agguato: proprio quando l'affiatamento del gruppo è al culmine, la tv locale decide di non permettere al complesso di partecipare alla gara perché ritiene che il pubblico non gradirebbe una band di vermi. Barry però, ancora una volta, non si dà per vinto: decide di cambiare il nome della band e chiede a Gloria di confezionare dei costumi per nascondere il proprio aspetto "vermoso"; si reca dal conduttore della tv locale e gli propone di ascoltare una loro demo e ripensarci. Ma nel bel mezzo delle prove, i vermi vengono catturati da un uomo che vuole rivenderli come esche vive per la pesca…
Riusciranno a scappare e a realizzare il loro sogno di partecipare e vincere la gara canora??
Il cartone, decisamente insolito per scelta dei personaggi (nessuno fino ad ora aveva portato al cinema dei vermi), nasce dalla fervida immaginazione del regista danese T. B. Nielsen: l'idea gli sarebbe venuta una sera, mentre camminando da solo e ascoltando "Play That Funky Music, White boy", si è imbattuto in un verme che si dibatteva sull'asfalto. Così, impietosito, l'ha raccolto per metterlo in salvo e l'animaletto ha iniziato a dimenarsi nella sua mano…quasi andasse a ritmo di musica. Da lì è nata l'associazione mentale di un "disco verme".
"Barry, Gloria e i Disco Worms" è un progetto ambizioso sia dal punto di vista grafico (far ballare dei corpi senz'arti, come quelli dei lombrichi, per gli animatori ha rappresentato una vera sfida) che per la trama e i personaggi (Nielsen sarà anche un estimatore dei vermi, ma non tutti la pensano così e far affezionare il pubblico ad un gruppo di lombrichi non è impresa facile…).
L'idea di partenza, quella di un personaggio ai margini della società che si riscatta attraverso la musica, nonostante le mille difficoltà e gli evidenti limiti fisici, è buona e il cartone ha sicuramente dei punti di forza: la grafica, una colonna sonora esplosiva che recupera gli evergreen della disco music degli anni '70, un messaggio di speranza per tutti i sognatori e gli anticonformisti del mondo. Ha anche trovate carine come il fatto che Gloria inizialmente canti in modo stonato perché pensa che la carriera musicale sia solo un modo per ottenere fama e ricchezza; però, quando capisce che quello che conta davvero è avere la musica dentro e credere in ciò che si fa, diventa improvvisamente intonata e sfodera una voca fantastica. Nonostante questo però il film non riesce a decollare: l'idea di fondo da sola non basta a sostenere l'interra narrazione che si rivela debole, proprio a causa di uno scarso approfondimento degli argomenti trattati e della mancanza di altri nuclei tematici, e non riesce a creare la giusta empatia con il pubblico. La pellicola funziona solo parzialmente: può risultare godibile nella prima parte, ma non convince fino in fondo e non riesce a toccare il cuore degli spettatori.
Quello di Nielsen rimane un esordio interessante e, a tratti, anche coraggioso, ma ancora troppo acerbo sul piano dell'universo narrativo per poter competere sul mercato con i cartoni di altissima qualità prodotti dai colossi Disney-Pixar, DreamWorks e Blue Sky Studios.
Nella versione italiana il film è stato distribuito da FilmNet, casa di distribuzione indipendente di Lorenzo Von Lorch, Stefano Bruno e Claudio Bucci, al debutto con questo film d'animazione e i protagonisti hanno la voce di Arisa (Gloria), Gabriele Lopez (Barry), Gianluca e Vittorio Vitello di Radio Deejay.
(La recensione del film "
Barry Gloria e i Disco Worms" è di
Sara Medi)
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