[
Bad Boys for life recensione] - Quando uscì 25 anni fa di Bad Boys odiavamo tutto. Odiavamo i due protagonisti, Will Smith in versione spaccona e Martin Lawrence surrogato sfigato di Eddie Murphy la cui comicità fasulla non ci ha mai fatto ridere (la sua né tantomeno quella di Murphy); odiavamo il regista, Michael Bay, stella nascente dell'action tamarro a stelle e strisce; e odiavamo soprattutto il produttore, Jerry Bruckheimer, per noi il simbolo del peggior cinema commerciale hollywoodiano. 25 anni dopo, tante cose sono mutate, tanta acqua è passata sotto i ponti e tanto di quell'astio si è affievolito, sarà che la maturità rende più saggi, sarà che allora eravamo giovani e idealisti. E invece no, noi siamo ancora giovani e idealisti, sono gli altri che sono cambiati: Will Smith ha abbassato la cresta, ridotto a fare il genio di Aladdin e costretto già a confrontarsi con il se stesso degli esordi in Gemini Man; di Martin Lawrence si sono perse le tracce; Michael Bay nel frattempo è divenuto un autore osannato (anche da noi) a cui si dedicano tesi di laurea e infatti qui ha abbandonato la compagnia ritagliandosi solo un minuscolo cameo; e Jerry Bruckheimer continua ancora a produrre minchiate (tipo appunto Gemini man) ma con molta meno sicumera di allora. Eppure, almeno nella finzione scenica, i nostri Bad Boys for life proseguono nell'ostentare smargiassate da ganassa fingendo che il tempo non sia passato, sgommano (nemmeno troppo bene) come se Fast & Furious non ci fosse mai stato, si scambiano battute acide su pensionamento e capelli bianchi come se la saga di Arma letale non l'avesse vista nessuno. Bad Boys for life, almeno in principio, ci prova a far leva su meccanismi efficaci e ben rodati quali vendetta, rivincita, un pizzico di bromance, il vecchio contro il nuovo, analogico vs. digitale (tutte cose già straviste, certo che sì!). Purtroppo il duo in cabina di regia da Michael Bay sembra aver imparato solo a riprendere le scene al tramonto. Per il resto non sa che confezionare situazioni puerili di elementare fattura, sequenze action improbabili e confusionarie incapaci di creare tensione (il lungo inseguimento in moto è orribile), personaggi privi di spessore e di qualsivoglia evoluzione tra i quali il povero Martin Lawrence relegato ad un ruolo puramente accessorio. Il finale minaccia la possibilità di altri sequel. Oltre a Michael Bay, cameo, imprescindibole anche del noto produttore musicale DJ Khaled.
(La recensione del film "
Bad Boys for life" è di
Mirko Nottoli)
- Vai all'
archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "
Bad Boys for life":