La recensione del film Aspirante vedovo

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ASPIRANTE VEDOVO - RECENSIONE

Aspirante vedovo recensione
Recensione

di Mirko Nottoli
[Aspirante vedovo recensione] - Nel confronto tra Fabio De Luigi e Alberto Sordi, tra Luciana Littizzetto e Franca Valeri, tra Dino Risi e Massimo Venier c'è tutta la differenza che passa tra questo Aspirante vedovo e il suo modello originale, Il vedovo, anno 1959. Magari non è nemmeno colpa loro, non del tutto se non altro. E' cambiata la società, è cambiato il cinema, è cambiato il pubblico. Di certo i tempi comici, le battute, i dialoghi, la capacità di scrittura in generale, erano di una levatura tale che, non a caso, hanno fatto scuola nel mondo al punto che diventa anche sciocco pretendere di ritrovarli in prodotti para-televisivi come questo. Altresì detto: Aspirante vedovo non diventerà un classico della commedia all'italiana anche se la buona volontà c'è e si vede, in una pellicola che non aspira ad essere più di quel che è, un accettabile e dignitoso prodotto di puro entertainment, al 100% incentrato sulla naturale e notoria simpatia degli interpreti, Luciana Littizzetto e Fabio de Luigi in primis, supportati da Ale di Ale&Franz (o è Franz?), da Bebo Storti e da Roberto Citran. Semmai è nella struttura narrativa che Aspirante vedovo rivela qualche crepa assumendo un andamento simile ad un film ad episodi, quasi come se vi fossero 4 o 5 film in uno. I quali però, rispetto al totale rimangono abbastanza scollegati tra loro, facendo sì che il film sembri procedere a singhiozzi, in maniera disomogenea e soprattutto senza riuscire mai a cogliere il colpo d'ala giusto per spiccare il volo e farsi trasportare in modo apparentemente naturale dal vento, con una situazione che termina e poi riparte proprio nel momento in cui comincia a farsi intrigante e potenzialmente divertente. Gli stessi toni da commedia nera a cui vorrebbe tendere risultano alquanto annacquati per graffiare veramente, le polveri troppo bagnate per esplodere e conficcarsi davvero nella pelle, limitandosi ad imbastire un tutto sommato rassicurante tran tran ad opera di un semplicione che ispira tenerezza più che dispregio anche nei suoi intendimenti più nefandi. Ottima comunque l'intera sequenza del piano criminale sulla cui riuscita non ci pronunciamo ma guardando la faccia dell'ideatore si può già intuire come andrà a finire. (La recensione del film "Aspirante vedovo" è di Mirko Nottoli)
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