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Arrivederci Professore recensione] - Si dice che il cinema parli sempre un po' anche di se stesso. Verissimo. E' impossibile infatti assistere alla vicenda del protagonista al centro di Arrivederci professore, insegnante fallito, marito tradito e uomo ormai irrimediabilmente disincantato a cui vengono diagnosticati sei mesi di vita (non è spoiler, cazzo! lo dicono al primo minuto di film), e non sentire l'eco delle vicissitudini extrafilmiche del suo interprete, quel Johnny Depp che tra alcolismo, accuse di violenza domestica, divorzi e flop multipli al botteghino, non sta certo vivendo il suo momento migliore. A trent'anni esatti dall'Attimo fuggente, l'insegnamento che il professore lascia a suoi studenti è sempre lo stesso: carpe diem, cogliete l'attimo, succhiate il midollo della vita. Vivete, vivete, vivete. Diretta e scritta da Wayne Roberts, Arrivederci professore (penoso titolo italiano, più sobrio e corretto l'originale The professor), a differenza però dell'Attimo fuggente, è una commedia drammatica dalla spiccata componente metaforica, come dimostra tra l'altro, tramite una simbologia fin troppo evidente, l'ultima sequenza, in cui la malattia è usata scientemente a pretesto per imbastire una riflessione sul tempo e sul senso della vita, riflessione scontata finché si vuole ma altrettanto sacrosanta ed efficace. L'opera di Roberts ha il coraggio di affrontare il tema della morte a viso aperto, riuscendo ad essere disperante in modo commovente ma non crudele, senza indorare la pillola ma senza nemmeno rifugiarsi nel cinismo, romantica pur senza essere ruffiana da un lato o ricattatoria dall'altro. Perchè nell'accettazione della morte oltremodo idealizzata da parte del protagonista, c'è l'accettazione della malattia come una sorta di punizione per aver abdicato molti anni addietro in favore della mediocrità, per aver vissuto una vita a tratti vuota, per essersi accontentato più comodamente invece di pretendere da se stesso sempre il massimo. Ogni attimo non sfruttato è un attimo perso, irrecuperabile. Ma è proprio quando si tocca il fondo che si può risalire, come per il professore che nell'attimo più buio trova un insperato riscatto, un colpo di reni che gli consente in extremis di ribellarsi alla propria condizione e reagire. Come per Johnny Depp il cui colpo di reni potrebbe essere rappresentato proprio da questo film.
(La recensione del film "
Arrivederci Professore" è di
Mirko Nottoli)
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