La recensione del film Annabelle 2 Creation

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ANNABELLE 2: CREATION - RECENSIONE

Annabelle 2 Creation recensione
Recensione

di Mirko Nottoli
[Annabelle 2 Creation recensione] - Una casa indemoniata, una bambola indemoniata chiusa in un armadio, lo spirito di una bambina morta anni prima che vaga, una moglie (Miranda Otto) che vive segregata a letto con indosso una macabra maschera, un marito che per ovvi motivi non è incline al buonumore (Anthony LaPaglia, evidentemente caduto in basso ma bravissimo come sempre). Non esisteva un posto migliore per accogliere una compagnia di povere orfanelle con suaro al seguito? Annabelle 2: Creation, come afferma il titolo, vorrebbe essere il prequel che ci rende edotti sulla genesi della famosa bambola, realmente esistente, ricordiamolo, esposta nel museo dell'occulto dei coniugi Warren, a Monroe nel Connecticut. Ma non c'era già, la genesi, nel primo film del 2014 e c'entrava ben poco con quanto stiamo vedendo adesso, anche se nel finale, con un quadruplo salto carpiato, cercano di farci credere il contrario ovvero che sia tutto parte del medesimo disegno (ma che così non è) ? Eppoi che si decidano: o gli spiriti sono incorporei e allora non fanno rumore di passi quando camminano, non si arrestano se gli chiudi una porta in faccia e per spegnere una lampadina non devono svitarla, oppure sono corporei e allora o non sono spiriti o, se lo sono, che restino vincolati ai limiti, finiti e materiali, propri di un corpo (vedi alla voce "possessioni"). Annabelle ci era piaciuto per la linearità, la compattezza e il modo non semplicistico di approcciare il genere horror, cercando di prediligere l'insorgere, in chi guarda, del sentimento di paura tramite sequenze strutturate ad hoc al più banale spavento causato da un rumore improvviso (che sia una porta che sbatte o il diavolo in persona che ruggisce, l'effetto non cambia). Annabelle 2 - Creation ci è piaciuto poco per i motivi opposti: ingenuità e incongruenze sparse per una trama confusionaria che affastella presenze demoniache senza badare troppo alla logica e suspance affidata costantemente ai più consolidati cliché: corridoi bui, silenzi, attese e poi un boato che ti fa sobbalzare dalla poltrona, lungo un crescendo che si ripete a loop, dove a crescere, da una volta all'altra, è principalmente il volume dell'audio. Si parte da uno scricchiolio per giungere all'apocalisse. All'uscita del cinema non vi porterete a casa la benché minima inquietudine ma una volta tornati a casa è facile che dovrete prenotare una visita audiometrica. Prima della fine, apparizioni anche per la vera Annabelle, o meglio, di una bambola che ne riproduce le fattezze reali (Annabelle è una bambola di pezza, non di ceramica) e per la suora sosia di Marilyn Manson, Valak, già protagonista de The Conjuring 2: il caso Enfield. Si attendono ulteriori capitoli della saga. (La recensione del film "Annabelle 2 Creation" è di Mirko Nottoli)
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