La recensione del film Alcolista

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ALCOLISTA - RECENSIONE

Alcolista recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Alcolista recensione] - Per Daniel (Bret Roberts) la vita non ha quasi più senso. Dopo il terribile incidente in cui hanno perso la vita la moglie e la figlia, l'alcol è diventato il rifugio dei suoi mali, dei suoi dolori e delle sue frustrazioni. L'autore del mortale incidente è il vicino di casa di Daniel (Bill Moseley), che Daniel ha deciso di uccidere. Benestante, grazie alla fruttifera società d'affari di suo padre, che per lui nutre un sentimento di avversione perché non è riuscito a sottrarlo all'autodistruzione ed alla dipendenza dall'alcol, Daniel vive una vita miserabile, in completa indigenza. L'incontro fortuito con Claire (Gabriella Wright), una assistente sociale che lavora per il recupero degli alcolisti, porta Daniel a riflettere sulla sua condizione e provare così ad intraprendere una sorta di percorso riabilitativo. Ma tutto si presenta non solo difficile, addirittura impossibile. Seconda opera di regia dell'italo-argentino Lucas Pavetto e sceneggiato da Massimo Vavassori, "Alcolista" nel racconto della disperazione esistenziale del personaggio di Daniel, affronta lo scottante problema della dipendenza dall'alcool. Basta superare quel limite invalicabile che si diventa alcolisti, catturati in una dimensione fluida, che agisce come una piovra dai tentacoli così tenaci da cui è impossibile districarsi. Il cervello subisce danni, la psiche si altera ed iniziano gli incubi, le ossessioni e le pericolosissime paranoie. Sono gli effetti dell'alcool. Tutto questo stato di negazione ad una vita normale Lucas Pavetto cerca di coniugarlo nel malessere che assale Daniel, arrabbiato e violento soprattutto con se stesso, personaggio che nell'esagerare il suo stato emotivo, perde credibilità. Così come il personaggio di Claire risulta troppo ingessato e a tratti anche sibillino. "Alcolista", genere thriller a sfondo psicologico, riesce in una sorta di tensione che solo a tratti anima il film, mentre la compulsività dell'ossessione del protagonista reiterata in più sequenze risulta responsabile di punti morti lungo il percorso narrativo. Pavetto riscatta la positività complessiva della pellicola con l'ottima padronanza della mdp, la pastosità della fotografia di Angelo Stramaglia e la buona fluidità del montaggio di Marcello Saurino. (La recensione del film "Alcolista" è di Rosalinda Gaudiano)
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