La recensione del film Adaline

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ADALINE - RECENSIONE

Adaline recensione
Recensione

di Rachele Di Paolo
[Adaline recensione] - Quanto ci fa paura invecchiare? Nessuno può negarlo, nessuno all'età di Adaline rifiuterebbe un elisir d'eterna giovinezza. Ed è quello che succede alla giovane donna interpretata splendidamente dalla bellissima Blake Lively: un fulmine colpisce il suo corpo ormai morente e, come fosse un defibrillatore, fa sì che il suo cuore torni improvvisamente a battere ma non riattiva l'invecchiamento di alcune cellule. Così passano gli anni e lei non accenna a volerlo mostrare, fino a che quasi tutti i conoscenti e alcuni agenti del FBI si accorgono di questo strano comportamento: qui inizia l'eterna fuga della protagonista. Mette a conoscenza solo la figlia e inizia a scappare, ogni dieci anni cambia città, identità, lavoro e ricomincia di nuovo, ma in realtà non ricomincia mai. Si chiude a guscio, innalza un muro solidissimo che nessuno sembra essere in grado di abbattere. Soffre nel vedere la figlia invecchiare, soffre perché sa che nonostante abbia l'eternità non può avere un futuro con un uomo, non può invecchiare e questo la distrugge. E' un messaggio che arriva sottile, quasi involontariamente: ci mostra quanto davvero sia bello, importante, invecchiare con accanto la persona amata, scoprire le prime rughe, le gioie e le tristezze che può dare la vita insieme a qualcun altro, non affrontare mai niente da soli perché non lo si è mai. Adaline riflette su tutto l'amore negato, su quello che potrebbe avere e la figlia e questi due uomini (Michiel Hiusman ed Harrison Ford), uno presente e uno passato, distruggeranno tutto quello che lei aveva costruito in tanti anni, la faranno ricredere sulla sua vita. E' l'amore che guida tutte le vicende, tutte le scelte dei personaggi, è la razionalità che cede il passo ad un forza ben più potente. Il connubio tra regista, sceneggiatori e fotografia è armonico e delicato, i particolari movimenti di macchina vanno di pari passo con ciò che accade, seguiamo il tutto in maniera fluida senza mai annoiarci o non capire cosa sta succedendo. La voce fuori campo ci spiega i particolari, ci introduce nella storia e ce ne illustra il finale, ci fa davvero tornare molti anni indietro quando ci raccontavano storie per farci arrivare in realtà messaggi molto più profondi. Ed è così che il cinema dovrebbe continuare ad esistere, sempre pronto a raccontare nuove storie, a farci vivere nuove vite e ad insegnarci qualcosa che magari già sapevamo ma che era sepolta dentro di noi. (La recensione del film "Adaline" è di Rachele Di Paolo)
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