di R. Gaudiano
[
A voce alta recensione] - Parlare, raccontare, destare l'attenzione dei presenti o semplicemente di un interlocutore richiede consapevolezza e soprattutto chiarezza in ciò che si vuole comunicare. Tutto di noi comunica quando interloquiamo, il volto, i gesti, lo sguardo. Con le parole, caratteristica di cui è dotato l'uomo, parole che costituiscono i contenuti di ogni forma oratoria fatta di concetti, che esprimono le finalità di ogni pensiero. Ed è proprio su questo progetto che ogni anno all'università di Saint-Denis, nella periferia di Parigi, si svolge Eloquentia, una gara di oratoria che premia il miglior oratore del 93" dove 93 rappresenta il distretto di Seine-Saint-Denis. Gli studenti, provenienti da diversi contesti sociali, si preparano ad affrontare la competizione con l'aiuto di consulenti professionisti che insegnano loro la raffinata arte del parlare in pubblico. Tra meccanismi di retorica e padronanza delle proprie capacità, i partecipanti si raccontano e raccontano, scoprendo ed impadronendosi delle proprie capacità di efficaci oratori. Diretto da Stéphane de Freitas, "A voce alta" rappresenta sullo schermo la realtà di vita di giovani provenienti dai sobborghi, con vissuti sociali anche difficili, giovani che si mettono in gioco attraverso la comunicazione di sé stessi . Si tratta di un esperimento in cui alla fine questi giovani allievi riescono non solo a comunicare un generico messaggio, ma quel messaggio che rappresenta la loro unicità, la loro identità e la forza nella vita. Tra sorrisi, stupori ed improvvisazioni Stéphane de Freitas coinvolge lo stesso spettatore nelle improvvisate declamazioni in prosa, nelle arringhe ed in tutto ciò che costituisce attività collaborativa di gruppo. Stéphane de Freitas ha puntato su una sorta di rappresentazione originale di laboratorio d'oratoria, la ricerca edificante dell'arte della parola. Tra lezioni tenute da esperti della materia, dissertazioni su vari argomenti, Pierre Herbourg riesce molto bene nel classico montaggio rappresentativo a rendere soggetti importanti anche le vite private dei protagonisti, alternando momenti di laboratorio con il loro quotidiano. Per esporre un concetto bisogna saperlo organizzare, bisogna pensare prima di parlare e riuscire nella propria rappresentazione, ed è questa la positività di Eloquentia.
(La recensione del film "
A voce alta" è di
Rosalinda Gaudiano)
- Vai all'
archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "
A voce alta":