La recensione del film Dietro i candelabri

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A NAPOLI NON PIOVE MAI - RECENSIONE

A Napoli non piove mai recensione
Recensione

di Rachele Di Paolo
[A Napoli non piove mai recensione] - Quando un film viene ambientato a Napoli, c'è poco da fare, lei diventa protagonista senza che nessuno abbia mosso un dito per farlo. Succede la stessa cosa anche per questo esordio alla regia di Sergio Assisi che Napoli la conosce molto bene e ci propone di accompagnarlo a guardare la città da un'altra prospettiva, diversa da quella che siamo abituati a vedere in televisione negli ultimi tempi. Una Napoli che si divincola dagli stereotipi perfidi, cupi, sporchi ma che ci appare splendente e viva. Insomma, una bellezza che solo chi si impegna a guardare al di là di certi pregiudizi riesce a vedere. Ci vogliono occhi da ragazzino, come quelli di Barnaba (Sergio Assisi) che a quarant'anni decide di andare via di casa solo dopo l'ennesimo litigio con il padre che non sopporta di vedere un figlio che non ha la più pallida intenzione di crescere. La sua vita cambierà pian piano, dopo che la sua strada avrà incrociato quella di Sonia (Valentina Corti), una giovane artista laureata da poco che lotta da una vita contro la sindrome di Stendhal. No, non è facile avere una passione sviscerata per l'arte e svenire davanti a tutte le opere. Ad aggiungersi a questa coppia abbiamo Jacopo (Ernesto Lama), ex compagno di liceo di Barnaba che invece soffre della sindrome di abbandono dopo che la madre l'ha lasciato in un cassonetto appena nato e la fidanzata non si è presentata in chiesa il giorno del loro matrimonio. Insomma, la sua non è una vita ricca e felice ma cambierà nel corso di questi giorni alle prese con avventure in giro per la città mentre si lascia trasportare dall'aria colorata e frizzante di Barnaba e Sonia. E' forse lui il personaggio che ha la parabola di crescita più evidente all'interno del lungometraggio: lo vediamo cambiare minuto dopo minuto, gli occhi che si aprono sempre di più, il coraggio che spunta prepotente e i vestiti che si colorano. La storia di tre piccole rinascite all'interno di una cornice brillante, vera, di una Napoli che si diverte insieme a loro, insieme al portiere impiccione, ai bambini che giocano in strada, insieme all'allegria che diventa contagiosa in questa città. Perché si sa, a Napoli non piove mai e quando succede non è mai per troppo tempo. Una colonna sonora originale che riesce ad accompagnare il film con delicatezza e allegria, aggiungendo tutto quello che c'è dentro le parole dei protagonisti. Una storia semplice, quotidiana ma allo stesso tempo infarcita di cultura napoletana dal primo all'ultimo minuto, dalle citazioni sparse qua e là a dettagli che sembrano insignificanti ma che sono studiati con cura. Una commedia "dal trucco un po' sbiadito" come ci ha tenuto a ribadire Nunzia Schiano, un po' come tutti noi. (La recensione del film "A Napoli non piove mai" è di Rachele Di Paolo)
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