La recensione del film A Classic Horror Story

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A CLASSIC HORROR STORY - RECENSIONE

A Classic Horror Story recensione
Recensione

di T. Di Pierro
[A Classic Horror Story recensione] - (su Netflix) - Un gregge di schiavi al seguito di tre leggendarie figure demoniache? Ci può stare, siamo in una classico film dell'orrore. Una casa solitaria in mezzo ad un bosco tenebroso ? Ci può stare, siamo in un classico film dell'orrore. Torture e sevizie ( neanche troppo disturbanti) in stile L'ultima casa a sinistra (1972)? Ci può stare, siamo in una classico film dell'orrore, anzi, a questo punto è bene farlo presente, in un meta film dell'orrore; ciò significa che ogni regola è già scritta e introiettata e l'elemento horror è quello citazionista, quello che già si conosce e che proprio per questo non impressiona affatto. Cinque persone viaggiano insieme in un camper diretto in Calabria, ognuna con un motivo differente. A causa di un incidente si ritrovano isolati in mezzo ad un bosco dov'è presente un casolare minaccioso. La soluzione del mistero è già a portata di mano: e poi non rimase nessuno...o quasi. Perché lo spettatore sa già fin dal titolo qual è l'esperienza che si consumerà con A Classic Horror Story (pellicola diretta da Roberto De Feo e Paolo Strippoli): un film horror dal contenuto classico, ma cosciente di rappresentarlo. Quello che non è classico infatti è il metodo narrativo selezionato per esporre questo contenuto, che in maniera creativa mostra i tradizionali stilemi da film horror riconducendoli ad un' unica matrice: quella del cinema. A Classic Horror Story infatti è il film più "cinematografico" cui capiterà di assistere, proprio perché nella messa in scena degli intramontabili stereotipi da film dell'orrore, con le apparenti contraddizioni che ne conseguono, sa prendersi in giro e lo sa fare bene, sa fare satira di se stesso, del mezzo cinema e del pubblico a casa, imperturbabile alle atrocità del mondo esterno, ma impressionabile alla vista in un film di un minuscolo schizzo di sangue (per altro finto). Finché non è la più grande delle atrocità del nostro paese a farsi avanti e a reclamare un posto anche nella settima arte. A Classic Horror Story recupera infatti in chiave moderna la leggenda di Osso, Mastrosso e Carcagnosso, i fondatori delle tre principali mafie in Italia, perchè ( come dichiarerà un personaggio all'interno del film) "la mafia non è più quella di una volta" e deve adattarsi a girare degli snuff movies di serie B per poter sopravvivere. Sarebbe bastata questa tematica a dare risalto a un film serbatoio come A Classic Horror Story, se solo fosse stata maggiormente sviscerata. La formula narrativa funziona, la critica al pubblico italiano anche; il film è godibile e gli effetti speciali eccellenti, ma non basta. Ciò che aveva funzionato in Quella casa nel bosco (2011) non può ripetersi anche qui. L'impegno c'è e va incoraggiato e Roberto De Feo si è già qualificato come un validissimo regista horror italiano che con The Nest (2019) ci ha dato un piccolo gioiello e con A Classic Horror Story un progetto ambizioso, ma che andava in parte approfondito e migliorato. (La recensione del film "A Classic Horror Story" è di Tommaso Di Pierro)
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